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Sindaco e parroco ai ferri corti Divisi dall’altarino della discordia

Sindaco e parroco ai ferri corti Divisi dall’altarino della discordia

«Non intendo partecipare più alle funzioni religiose, fatta eccezione per quelle legate a doveri istituzionali». È «chiara e inequivocabile», come lui stesso l’ha definita, la scelta del sindaco di Palermiti Roberto Giorla, al termine della festa del Corpus Domini, svoltasi nella cittadina delle Preserre.

Si è registrata una sorta di frattura tra il primo cittadino e il parroco del luogo, in pieno stile “Peppone e don Camillo”. Motivo del contendere, pare, lo spostamento del tradizionale altarino realizzato dal comitato dei festeggiamenti di Maria SS. della Luce, per fare spazio a quello allestito dall’associazione “Cultura e Solidarietà Onlus” guidata da Giulia Molea, moglie di Giuseppe Cantaffa, uno dei candidati a sindaco alle elezioni comunali del 2015.

Per Giorla, dunque, un altarino «di chiara connotazione politica». Da qui le accuse del sindaco di voler dare «ad una manifestazione religiosa un carattere politico», di «ingerenze della Chiesa nella politica», con la conseguenza che si sarebbe venuta a creare una situazione di malcontento diffuso tra i fedeli. «Una situazione simile – aggiunge il primo cittadino – si era verificata già lo scorso anno e come amministrazione comunale avevamo fatto le dovute rimostranze».

Ma c’è anche chi parla di esagerazione da parte del sindaco, in quanto la realizzazione degli altarini non si può negare a nessuno e men che meno che possa essere il parroco a vietarla.

Insomma, una situazione alquanto complicata che divide la popolazione in fazioni pro sindaco e pro parroco. Il sindaco Giorla, che ha deciso, quindi, di astenersi dalla partecipazione alle funzioni future, d’altra parte si rende conto che la situazione «provocherà delle ripercussioni e di questo sono dispiaciuto».

Dal canto suo, Cantaffa, componente egli stesso dell’associazione “Cultura e Solidarietà Onlus”, ha immediatamente convocato un incontro con la cittadinanza per fare chiarezza ed esprimere solidarietà al parroco, il quale, ha detto, «non c’entra assolutamente nulla con quanto accaduto. La nostra associazione – ha aggiunto – scriverà al prefetto e all’arcivescovo di Catanzaro-Squillace per illustrare i fatti. Nello stesso incontro con i cittadini abbiamo affrontato diversi aspetti della vita amministrativa locale, abbiamo parlato di servizi comunali, di gare d’appalto, di tributi, insomma di tutto ciò che a Palermiti, a causa di questa amministrazione, non funziona. Ed è questa la cosa più importante che la gente deve sapere».

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