L’entroterra vibonese come la Giamaica del Sud. Un territorio fertile che si presta alla coltivazione della marijuana che, unito al sole e all’acqua, soddisfa l’ormai enorme richiesta del mercato della droga. E così terreni abbandonati per l’emigrazione di chi non ritiene più remunerativa la campagna, all’improvviso rifioriscono. Un’attività che, però, non sfugge alle forze dell’ordine che ben conoscono questo fenomeno.
È solo di qualche giorno fa, infatti, la scoperta di una coltivazione di canapa indiana, circa 10mila piante, da parte degli agenti del commissariato di Serra San Bruno, che agiscono agli ordini del dirigente Valerio La Pietra, a Capistrano, che si è intrecciata con i 14 arresti di qualche giorno prima tra le Serre e il soveratese accusati di produzione e spaccio di stupefacenti. Proprio nel periodo estivo l’attività degli uomini del commissario La Pietra tesa a sgominare la produzione e lo spaccio di sostanza stupefacente si intensifica contestualmente a quella delle forze dell’ordine.
L’ultima coltivazione scoperta nelle Preserre è da considerarsi emblematica per la sua strutturazione. Le piante piccole, poco più grandi e già fiorite che con lo spaccio, avrebbero fruttato 500mila euro con un’imponente impianto di irrigazione e una minuziosa essiccazione della droga.
L’abbondante uso di marijuana tra i giovanissimi, maggiori acquirenti, crea un vero e proprio allarme sociale ed è proprio per questo motivo che i controlli serrati della Polizia e dei Carabinieri mirano a non trascurare il settore dello stupefacente. Nella passata stagione estiva, infatti, sono state numerose le operazioni condotte nelle Serre e nelle Preserre nel settore della coltivazione e vendita della marijuana.
In particolare, gli uomini del commissario La Pietra alla fine di settembre scorso hanno scoperto due ingenti piantagioni di canapa al confine con la provincia di Reggio Calabria mentre i Carabinieri della Compagnia serrese, guidati dal capitano Mattia Ivano Losciale, hanno scoperto coltivazioni nell’entroterra montano, precisamente nei comuni di Nardodipace e di Fabrizia.