Si è svolta ieri mattina l’udienza di convalida dei nove arresti effettuati a seguito di una furibonda rissa avvenuta nel parcheggio di via Amirante a Soverato dove si è scatenata una ribellione di alcuni cittadini italiani nei confronti dei parcheggiatori abusivi extracomunitari che da tempo stazionano nell’area.
Convalidati gli arresti di Giulio Rizzo (25 anni), Adriano Rizzo (24) e Andrea Rizzo (29) per i quali è stato disposto l’obbligo di presentazione giornaliero alla polizia giudiziaria; Pietro Procopio (29 anni), Alessio De Lapa (21), Mauro Meta (20), Oruege Chucks e Nwosu Izuchakwu, nigeriani ed entrambi di 20 anni. Tutti finiti in manette per rissa aggravata, lesioni personali e detenzione abusiva di armi, ma rimessi in libertà.
Una spedizione punitiva, quella di venerdì mattina, che sarebbe scaturita dalla volontà di ridimensionare le richieste invadenti dei parcheggiatori nei confronti di alcune donne; culminata nell’aggressione da parte di un gruppo di dieci ragazzi del posto che si sono scagliati contro tre giovani nigeriani senza fissa dimora. Non è mancata la reazione dei cittadini stranieri, i quali, benché fossero in inferiorità numerica, si sono difesi strenuamente alimentando la rissa, poi sedata con l’arrivo dei carabinieri che, alla fine del non facile intervento hanno rinvenuto e sequestrato pure un coltello a serramanico e un cd taser, il potente dissuasore elettrico utilizzato dalla polizia americana per stordire e immobilizzare le persone, il cui uso è tassativamente vietato in Italia.
Durante l’attività dell’Arma è stato colpito violentemente al volto un carabiniere che figura nella lista dei feriti insieme a un giovane nigeriano che con lui è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Soverato: entrambi sono stati dimessi con una lieve prognosi. E quattro sono invece le persone deferite in stato di libertà per aver avuto un ruolo nella grave vicenda.
La comunità di Soverato non è rimasta indifferente rispetto all’accaduto che ripropone tragicamente il delicato tema della gestione dei cittadini stranieri nel nostro territorio. Sono in molti a non sorprendersi più di tanto di fronte all’iniziativa dei soveratesi arrestati, considerando anzi il loro intervento una prevedibile giustizia “fai da te” spinta dal mancato intervento delle forze preposte al controllo di un’area a rischio. Non erano certo una novità le richieste spesso invadenti dei parcheggiatori abusivi che condizionavano gli automobilisti soprattutto se di sesso femminile. Una sorta di giustificazione rispetto alla necessità di difendere i propri diritti, al di là del colore della pelle. Il tema dell’accoglienza c’entra poco, come ha detto qualcuno: perché se c’è un prepotente che pretende ingiustamente soldi per un parcheggio e lo fa pure in modo violento, non va bene; italiano o straniero che sia. Così come non è tollerabile trasformarsi in giustizieri.