È durata poco più di un'ora l'autopsia sul corpo del piccolo Antonio Cavalieri, il bimbo di appena 18 mesi annegato mercoledì pomeriggio nella piscina mobile montata nel giardinetto della casa al mare dei genitori, in località Cafarone a Lamezia Terme. L'esame autoptico è stato disposto mercoledì sera dal sostituto procuratore della Repubblica Luigi Maffia, dopo le informazioni fornite dai carabinieri, che hanno avviato le indagini. Un atto dovuto, per accertare le cause effettive della morte del piccolo e anche per verificare ed escludere eventuali responsabilità di terzi, cioè di chi è intervenuto sul posto per rianimare il bambino.
I risultati dell'esame verranno depositati entro 60 giorni. Ad eseguire l'autopsia è stato il professore Pierantonio Ricci, nominato dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. All'esame ha assistito anche il dottore Giulio Ermio, nominato dai familiari del bimbo, il papà Vincenzo e la mamma Luana, assistiti dall'avvocato Tiziana D'Agosto. La causa del decesso è comunque chiara: si è trattato di annegamento, come stabilito dal medico legale Raffaele Mancini, intervenuto sul luogo dell’incidente.