Graziano Vallelunga, ventenne, figlio del defunto Damiano, quest’ultimo per lunghi anni a capo dell’omonimo clan operante nella zona delle Serre, è stato tratto in arresto, ieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia per il reato di detenzione illegale di munizioni ed esplosivi.
Il giovane aveva commesso il presunto illecito nel giugno scorso quando gli agenti del commissariato di Polizia di Serra San Bruno, guidati dal dirigente Valerio La Pietra, durante una perquisizione effettuata in un fondo confiscato alla famiglia Vallelunga, avevano rinvenuto due rudimentali ordigni esplosivi ad alto potenziale all’interno di un casolare nella disponibilità del giovane Vallelunga.
In quella occasione, secondo quanto riferito dalla Polizia, il ventenne era presente sul posto e aveva improvvisamente cercato di impossessarsi dei due ordigni e di fuggire sferrando una gomitata al volto di uno degli agenti, ma era stato raggiunto e bloccato dopo un breve inseguimento a piedi.
I due ordigni sequestrati, di manifattura artigianale, erano stati confezionati con buona perizia dimostrando tutta la loro potenzialità distruttiva durante il brillamento, avvenuto in condizioni di massima sicurezza.
A seguito della deflagrazione, infatti, tracce del materiale esplodente sono state trovate, addirittura, a distanza di sessanta metri dal luogo dello scoppio.
Dopo le consuete formalità, il giovane è stato condotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, in attesa degli sviluppi della sua posizione giudiziaria.