La Procura di Vibo Valentia ha chiesto il processo per 65 persone accusate di aver messo in piedi una maxitruffa alle assicurazioni. Il gup Lorenzo Barracco ha fissato la prima udienza preliminare al 25 gennaio del prossimo anno. L'inchiesta, denominata "Dirty Business", ruota attorno ad una serie di incidenti e certificati medici ritenuti fasulli prodotti per ottenere agevolazioni. Fasulli sarebbero stati anche i testimoni oculari. I controlli erano partiti dopo la denuncia di un'agenzia, nel 2011, nella quale si lamentavano delle anomalie nella presentazione di documentazione medica da parte di persone vittime di un incidente stradale che avanzavano richiesta di risarcimento danni. Episodi diversi che avevano indotto la società assicuratrice a fare ricorso da un'agenzia di investigazioni private dai cui accertamenti era emerso molti clienti non avessero mai fatto ricorso ad alcuna cura. A seguito di quella querela, gli investigatori dell'Arma avevano avviato le indagini eseguendo delle perquisizioni al titolare di un'agenzia, poi iscritto nel registro degli indagati. Quella era solo la punta di un iceberg perché l'attività investigativa con il passare delle settimane avrebbe consentito di acquisire elementi che hanno permesso di svelare che circa 50 incidenti stradali erano avvenuti con modalità tali da ricondurre le loro cause a condotte artificiose poste in essere dagli indagati, tra i quali spiccano anche le figure di alcuni medici e di un avvocato.(ANSA)