Un fungo da record, il più grande che si ricordi a memoria d’uomo, è stato rinvenuto in questi giorni sulle alture di Capistrano. E l’evento è stato salutato con grande soddisfazione e con la speranza che la foresta possa offrire altre sorprese.
Boschi di castagno e pino e le plurisecolari foreste di faggio radicate nel monte Coppari (961 metri), fin dai tempi più remoti, hanno dato ai cittadini capistranesi mezzi di sostentamento e fra essi grandi quantità di funghi di vario genere, ma, soprattutto, di porcini che, per il loro particolare alto grado di commestibilità, unito al particolare gradevole profumo e sapore dolciastro, sono stati sempre consumati e gustati sia freschi che conservati.
I funghi porcini fanno la loro prima apparizione in primavera, ma il periodo più proficuo è sicuramente quello a cavallo tra settembre e ottobre in concomitanza con le prime piogge e il ritorno del sole.
L’avere trovato e raccolto nella faggeta demaniale un porcino di eccezionali dimensioni dal peso di 1360 grammi, è stato, per il cercatore di funghi, un misto di incredulità, gioia e orgoglio, che ha indotto il fortunato cercatore a recarsi subito da sindaco Marco Martino affinché fosse il primo cittadino a certificarne grandezza e peso. E il sindaco Martino non si è fatta sfuggire l’occasione per farsi una foto-ricordo tenendo fra le mani il porcino che sarebbe il più grande finora raccolto in territorio capistranese.
L’eccezionalità del porcino in questione avrebbe, in questi giorni, attirato nei boschi e foreste capistranesi molti cercatori di funghi provenienti anche dai paesi vicini.
Il gigantesco porcino, dall’odore debole e fragrante e dal sapore buono, sarebbe stato preparato e consumato in vari modi dal risotto alla pizza, da crudo con varie spezie (dopo averlo tagliato a listerelle verticali) a fritto, dal sughetto con pasta all’arrosto.
E si annuncia un altro fine settimana tra i boschi alla ricerca di altri funghi da record.