Il capoluogo “spogliato”. La questione non è nuova, ogni occasione è buona per denunciare - nel bene o nel male - che questo o quel servizio viene spostato da Catanzaro in favore di altre realtà territoriali. Battaglie che qualche volta sono state di campanile, altre - la maggior parte - di vera e propria sostanza. Il vessillo interessa a pochi, ciò che conta è il merito delle singole questioni. Alle quali, proprio in queste ore, rischia di aggiungersene un’altra: la sede per lo svolgimento delle prove scritte per l’abilitazione all'esercizio della professione forense. Per intenderci, si tratta degli esami per avvocato in programma il 12, 13 e 14 dicembre in tutti i distretti di Corte d’Appello che ovviamente hanno sede in capoluoghi di regione e, in alcuni casi, di provincia (in Calabria sono Catanzaro e Reggio).
Tutto avviene nel giro di appena dieci giorni. Tempi europei, che però lasciano a bocca aperta alle nostre latitudini. Il 25 settembre parte un sollecito del Ministero della Giustizia, che ricorda l’appuntamento e indica le necessità. È datata 2 ottobre, invece, la lettera che - preso atto del sollecito - il presidente della Corte d’Appello, Domenico Introcaso, invia a Regione, Provincia e Comune invitandoli a segnalare una struttura adeguata ad ospitare circa 1.300 candidati. Il 5 ottobre parte la prima - e finora unica - risposta: è della Regione, che propone l’area della Fondazione Terina negli spazi ex Sir di Lamezia Terme. Salvo ulteriori sorprese, sembrano dunque fuori gioco le soluzioni adottate negli ultimi anni con la distribuzione dei candidati in due plessi scolastici entrambi a Giovino. Potrebbero rientrare in ballo qualora venissero proposte da Comune e Provincia, ma finora - e i tempi sono inevitabilmente stretti - sul tavolo c’è una sola “candidatura”, quella appunto dell’area della Fondazione Terina.
A prescindere dalla necessità di dotare la struttura lametina di banchi per 1.300 persone e supporti informatici adeguati, l’ipotesi Terina potrebbe creare problemi logistici ai candidati, molti dei quali provenienti da fuori. L’area non è ben servita, nè tantomeno nei dintorni sorgono strutture ricettive per chi dovrà passare almeno tre notti fuori casa, per non parlare della ristorazione. È la soluzione migliore? Sarebbe più comodo, invece, fare come negli ultimi anni con due plessi meno capienti ma più integrati in un territorio dotato dei servizi necessari? A vantaggio dell’area ex Sir, d’altra parte, ci sono la vicinanza con l’aeroporto e la stazione ferroviaria di Lamezia Terme e l’enorme disponibilità di spazi soprattutto per i parcheggi. Innegabile anche che la dislocazione in un unico plesso - a differenza delle due scuole - risolverebbe qualche problema pratico, organizzativo e di controllo che si è scontato negli ultimi anni. E a ben leggere la richiesta della Corte d’Appello, il riferimento sembra proprio a “una” struttura, una sola.
Intanto, la macchina organizzativa degli esami è partita da alcune settimane. Noi stessi abbiamo pubblicato sul sito www.gazzettadelsud.it l’elenco definitivo dei componenti delle sette sottocommissioni designati all’esito della riunione della commissione composta dai presidenti degli Ordini forensi del distretto di Corte d’Appello (Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone. Lamezia Terme, Cosenza, Paola e Castrovillari), presieduta da Giuseppe Iannello, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Le sottocommissioni devono ancora essere integrate dai componenti appartenenti alla magistratura e al mondo accademico.
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