Si va spediti verso un fine settimana di disagi. Nella migliore delle ipotesi, infatti, sarà normalizzata tra sabato e domenica l’erogazione idrica in città, salvo imprevisti e fermo restando il divieto di uso dell’acqua ai fini potabili nella zona di Santa Maria.
La cronaca della giornata di ieri sembra un bollettino di guerra. Le squadre di pronto intervento hanno lavorato senza sosta alla ricerca del punto in cui la condotta è “saltata” lasciando a secco l’intero centro storico (tra via Indipendenza e via Fondachello, compreso il rione Stratò). Ripristinato il manto stradale nel punto in cui si era intervenuti invano mercoledì pomeriggio in via Indipendenza, all’altezza del Tribunale, il cerchio si è successivamente stretto fra via Daniele e via Buccarelli, dove bisogna sfondare l’asfalto e intervenire per la riparazione. Il momento buono potrebbe essere rappresentato dal weekend, in considerazione della prevedibile riduzione dei flussi veicolari. Nel frattempo non si può che andare avanti con soluzioni tampone.
Con una serie di manovre, nel pomeriggio si è riusciti a riattivare i rubinetti quantomeno nelle abitazioni ai piani bassi. Ma inevitabilmente per “dare” a qualcuno si è “tolto” ad altri. «Per permettere un migliore afflusso di acqua potabile nel centro – certificava un comunicato stampa diffuso in tarda mattinata – potrebbero risentire di disagi nell’erogazione del servizio, dalle ore 14 alle 18 (di ieri, ndr), le utenze del quartiere San Leonardo». I problemi di scuole e uffici pubblici sono stati invece risolti con il riempimento di serbatoi tramite autobotti.
Ma siccome piove sempre sul bagnato, proprio mentre il Comune inviava una richiesta scritta alla Protezione civile regionale «per l’utilizzo di due autobotti per l'erogazione di acqua a scopo sanitario nel centro storico» un’altra improvvisa rottura della condotta a servizio del serbatoio di Fondachello ha causato l’interruzione dell’erogazione nelle zone di Monacaro, Piano Casa, Samà, via Lucrezia della Valle, via Siciliani e via Conti Falluc. In questo caso, la situazione dovrebbe essere tornata alla normalità nel corso della notte appena trascorsa, ma il condizionale - come sempre in questi casi - è d’obbligo.
Un’emergenza in piena regola, l’ennesima nel capoluogo di regione che nel 2013 rimase a secco per oltre una settimana. Ai problemi di una rete comunale vecchia e usurata si aggiungono quelli della rete Sorical che scorre per una decina di chilometri sul letto del fiume Alli, il quale ad ogni piena rischia di far saltare i tubi. «Per Catanzaro serve un Piano Marshall», ammette un dirigente Sorical che da anni si occupa del problema. Sono necessari milioni e milioni di euro, quelli promessi dalla Regione sia per l’ingegnerizzazione della rete comunale che per la messa in sicurezza della condotta in località Santa Domenica.
Il tempo passa, però, e d’interventi se ne vedono davvero pochi. Mentre i rubinetti, ciclicamente, restano a secco in ogni zona della città.