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Acqua non potabile, l’amministrazione ricorre alla... minerale

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È ancora emergenza idrica a Borgia centro, dopo l’ordinanza con cui la sindaca Elisabeth Sacco ha vietato l’uso per scopi potabili e alimentari dell’acqua pubblica. La presenza di enterococchi nell’acqua prelevata alla fontana pubblica di via Calogero ha indotto l’Asp a proporre all’ente l’adozione di un provvedimento restrittivo a tutela della salute pubblica.

Per attenuare il disagio provocato dalla limitazione dell’utilizzo dell’acqua corrente, l’amministrazione comunale ha provveduto a distribuire ai cittadini delle confezioni di acqua imbottigliata. Due i punti di distribuzione: villa Pitaro e il palazzetto dello sport. Strada intrapresa dopo che la sindaca, invano, ha chiesto alla Protezione civile regionale una fornitura eccezionale di acqua potabile. Un copione che si ripete come l’ultima volta, in cui addirittura il Comune fu costretto a interrompere l’erogazione. Per l’approvvigionamento quotidiano potrà essere utilizzata anche l’acqua della sorgente Brisella che non presenta problemi di potabilità.

La questione principale rimane quella di individuare le cause di un problema che si presenta con una certa frequenza. Nella stessa giornata in cui è stata emanata l’ordinanza, l’amministrazione comunale, tramite il suo laboratorio privato, ha eseguito delle analisi sul serbatoio. Un secondo campionamento sarà effettuato domani mattina dall’Asp, tramite i laboratori dell’Arpacal, per accertare lo stato delle acque.

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