La polizia di Catanzaro ha arrestato, su disposizione della Dda, esponenti di rilievo e affiliati della cosca Gallelli, operante nel comprensorio del basso versante ionico catanzarese, perché ritenuti responsabili di numerosi episodi estorsivi ai danni di un'impresa agricola appartenente ad una nota famiglia di latifondisti. Dalle indagini, condotte dalla Squadra mobile di Catanzaro e coordinate dalla Dda, è emerso che il capo cosca Vincenzo Gallelli, di 74 anni, sin dai primi anni '90 avrebbe imposto la "guardiania" sulle proprietà di una nota famiglia di Badolato, fissando anche le modalità di sfruttamento dei terreni costringendo di anno in anno gli imprenditori a concederli a pascolo ed erbaggio ai propri familiari, nipoti e pronipoti, impedendone in tal modo il libero sfruttamento commerciale da parte dei legittimi proprietari. La pressante condizione di assoggettamento ed omertà imposta ai titolari dell'azienda, realizzata anche con sistematici danneggiamenti alle strutture dell'impresa, li aveva costretti a modificare e rivedere i termini e le condizioni contrattuali stabiliti con altri operatori agricoli, la cui presenza doveva rappresentare una sorta di argine alle pretese ed ai condizionamenti di Gallelli. I particolari dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11 nel Complesso Polifunzionale della Polizia di Stato di Catanzaro, alla quale parteciperanno il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e gli aggiunti Vincenzo Luberto e Vincenzo Capomolla.
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