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Catanzaro, vittime picchiate per saldare debiti

Catanzaro, vittime picchiate per saldare debiti

E' partita dalle violenze e dalle vessazioni subite da alcuni giovani assuntori di sostanze stupefacenti, picchiati e minacciati perché non in grado di "onorare" i loro debiti, l'indagine dei carabinieri della Compagnia di Catanzaro che ha portato all'arresto di quattro giovani accusati di avere messo in piedi un'organizzazione dedita allo spaccio di marijuana e hashish. Gli arrestati sono Domenico Canino, di 24 anni, con precedenti specifici ritenuto il capo e finito in carcere; Matteo Raffaele, Pietro Barberio e Raffaele Canino, tutti di 24 anni, posti ai domiciliari.

I provvedimenti, emessi dall'ufficio Gip-Gup del tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura, sono stati eseguiti dai militari con il supporto di una squadra di cani antidroga del Nucleo cinofili di Vibo Valentia. Pugni, schiaffi, estorsioni e minacce di morte, ritorsioni violente, appostamenti vicino alle abitazioni: era questo, secondo quanto emerso dalle indagini, il sistema attuato dal gruppo nei confronti dei giovani, alcuni dei quali minorenni, che, dopo avere ottenuto le dosi di marijuana e hascisc a credito, non riuscivano a saldare i conti. Alcune delle "vittime", molte delle quali appartenenti alla "Catanzaro bene", per pagare si sono viste costrette a sottrarre fraudolentemente ai genitori monili in oro, da cambiare in denaro ai Compro Oro, o il bancomat per prelevare il denaro da dare ai pusher; altri, addirittura, si erano messi al servizio del gruppo, trasformandosi, a loro volta, in spacciatori per la vendita dello stupefacente fino all'estinzione del debito. In altri casi le minacce erano giunte anche ai genitori dei ragazzi costretti a versare anche somme per diverse migliaia di euro

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