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Sanità, definitivo il trasferimento degli “imboscati”

Sanità, definitivo il trasferimento degli “imboscati”

Tra rinnovi e nuovi trasferimenti sono complessivamente oltre trenta i dipendenti inizialmente in forza alle aziende ospedaliere e sanitarie cittadine trasferiti in Regione a dar manforte ai burocrati e ai funzionari negli uffici della cittadella. L’ultimo atto di proroga vergato dall’ex dirigente del dipartimento Tutela della Salute, Riccardo Fatarella, con cui si è provveduto a rinnovare per altri due anni posizioni già acquisite all’interno del dipartimento nel corso degli anni risale al novembre del 2016.

Venticinque complessivamente le blindature per altrettanti dipendenti che con ogni probabilità non percorreranno più la strada del ritorno verso le aziende di provenienza benché i decreti di trasferimento portino in testa la dicitura “temporaneo utilizzo”. Di anno in anno, infatti, la proroga avviene d’ufficio e il trasferimento per tanti si traduce poi in spostamenti in altri settori regionali o nella stabilizzazione negli uffici del dipartimento Tutela della Salute. Nel decreto di fine anno, l’azienda sanitaria provinciale e l’azienda ospedaliera Pugliese se la giocano quasi alla pari. Dai due presidi convergono, infatti, la gran parte dei dipendenti che va ad ingrossare le fila dell’organico regionale. Il primo chiamato a garantire efficaci presidi sanitari in comunità spesso anche isolate o malamente collegate ai grandi centri mentre il secondo incaricato di gestire casi e patologie complesse provenienti anche dalle province limitrofe, sono entrambi nei fatti le due aziende che cedono più volentieri il prezioso patrimonio rappresentato dai dipendenti sguarnendo servizi e ambulatori.

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