«Non è possibile morire così per un’ernia ombelicale». Giuseppina Camigliano non si dà pace. La sessantenne di Petilia Policastro, venerdì ha perso suo marito, morto «per una grave setticemia», come ha scritto nell’esposto denuncia, dopo 24 giorni trascorsi in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Crotone. In “Rianimazione” Pasquale Garofalo, operaio idraulico forestale, che a marzo prossimo avrebbe compiuto 67 anni, c’era finito dal 27 dicembre scorso. Dopo essere stato sottoposto quel giorno stesso ad un intervento chirurgico nell’ospedale civile crotonese.
Sulla sua morte la Procura della Repubblica di Crotone ha avviato un’indagine dopo la denuncia-querela presentata in questura, dalla moglie di Garofalo che oltre alla consorte lascia tre figli (due maschi di 33 e 30 anni e una giovane donna di 28). Il pm di turno Andrea Corvino ha disposto il sequestro della salma e martedì prossimo conferirà l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo dell’operaio forestale. La Squadra mobile della Polizia di Stato si sta occupando del caso sollevato dalla consorte di Pasquale Garofalo.
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