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Cane cucinato da un migrante

Cane cucinato da un migrante

"L'immediata espulsione" del migrante nigeriano ospite del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Briatico che ha arrostito un cane per mangiarlo è stata chiesta dal presidente nazionale dell'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) Lorenzo Croce. Croce, è scritto in una nota dell'associazione, "dopo aver chiesto conferma diretta alla stazione dei carabinieri di Briatico su come sono andati i fatti e aver appreso (non dalle forze dell'ordine) particolari raccapriccianti sulle modalità con le quali il cane era stato ucciso, anche se il nigeriano nega di averlo ammazzato ma solo di averlo trovato morto ai lati della strada, ha scritto una lettera al ministro dell'Interno Minniti". Il presidente Aidaa ha sottolineato che "uccidere un cane per cucinarlo in Italia è un reato penale punibile con il carcere. Nel caso specifico, una volta accertate le responsabilità di quanto avvenuto, si proceda all'immediato rimpatrio dell'autore o degli autori di tali reati". (ANSA)

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