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Catanzaro, il ribaltone è servito

Catanzaro, il ribaltone è servito

Una vera e propria rivoluzione. Inaspettata, almeno per i tempi con cui s’è consumata. Alle dimissioni del direttore sportivo Piero Doronzo sono seguite quelle del direttore generale Francesco Maglione, dell’allenatore Davide Dionigi, del suo secondo Ezio Forziati e del match analyst Hiroshi Komatsuzaki.

D’altronde, almeno per il tecnico, una sconfitta con il Trapani, domenica, avrebbe portato all’esonero. Ha tolto il disturbo da solo. Il Catanzaro si è tuffato già da ora nel futuro: il nuovo direttore sportivo è Pasquale Logiudice, la panchina è di Giuseppe Pancaro, affiancato dal suo vice di fiducia, Vito Tammaro. Per tutti e tre un contratto valido fino al 30 giugno 2019: due mesi per chiudere al meglio l’annata in corso, magari centrare i playoff, e poi preparare quella successiva con ambizioni in linea con il blasone del club. La situazione del settore tecnico è precipitata nella notte fra lunedì e martedì, tant’è che la sessione di lavoro della squadra, inizialmente programmata allo stadio alle 10, è stata posticipata al pomeriggio (e trasferita al PoliGiovino).

I nuovi timonieri della squadra sono stati rapidamente presentati in sede dal presidente Floriano Noto. Una breve comunicazione, nessuna possibilità di fare domande, un fugace incontro prima del contratto fra il trio, Nordi e compagni. «Da domenica ci siamo rimboccati le maniche per provare a risolvere i nodi tecnici del Catanzaro», ha detto il massimo dirigente, «le dimissioni di Doronzo hanno aperto le porte a questa rivoluzione. Ringrazio lui, Maglione e Dionigi, che hanno sentito il dovere, con grande dignità e senso di responsabilità, di lasciare l’incarico dopo aver fatto il massimo possibile su tutti i piani nei quali sono stati impegnati, ognuno per le proprie competenze. Dionigi – ha aggiunto Noto –, è una persona eccezionale dal punto di vista umano, non ho nulla da eccepire sull’impegno profuso, purtroppo i risultati che speravamo non sono arrivati per una serie di motivazioni e tanta sfortuna».

Allora ecco il cambio della guardia: «La situazione non è preoccupante per i playout, però siamo sul pezzo ed essendo a due o tre punti dai playoff voglio guardare in alto, cioè dove avrei preferito stare già adesso con questa rosa: l’obiettivo originario era di navigare fra il quinto e il settimo posto».

Ancora più laconici i nuovi arrivati. Logiudice, cinquantenne reggino ma da anni residente nella provincia di Catanzaro, riveste il giallorosso dopo una quadrupla esperienza da giocatore (2000-2001 e 2002-2003) e ds (2003-2004 e 2007-2008): «Avevo tanta voglia di tornare qui, non faccio promesse, però dico che metterò cuore e professionalità per completare nel migliore dei modi il campionato e organizzare qualcosa di diverso per quello successivo».

È calabrese anche Pancaro, terzo coach nei nove mesi di presidenza Noto. Cosentino di Acri poco più giovane di Logiudice (è nato il 26 agosto 1971), ha lavorato insieme al ds alla Juve Stabia nel torneo 2014-15: per Pancaro era la prima prova da capo allenatore (è stato esonerato a gennaio da terzo in classifica).

Il Catania, nella stagione seguente, l’altra sua panchina in serie C. Fermo da allora, l’ex capitano della Lazio vuole il rilancio: «Sono contento e onorato – le sue prime parole a Catanzaro -, la società mi ha fortemente voluto. Non vedo l’ora di cominciare, c’è poco tempo e mi devo concentrare solamente sul campo: mi mancava, sono pronto e motivato».

Probabile ritornoalla difesa a quattro

Con l’ennesimo cambio di gestione dovrebbe cambiare anche l’assetto tattico di base. Uno dei marchi di fabbrica di Pancaro è la difesa a quattro. Durante il suo primo allenamento a Giovino, il tecnico ha provato un poker di giocatori in linea davanti al portiere. È questa la novità più evidente rispetto alla conduzione Dionigi. Modifiche in cantiere anche dalla cintola in su: contro il Trapani il Catanzaro potrebbe giocare con il 4-4-2, il 4-2-3-1 o con tre mediani e un trequartista (Spighi e Valotti si sono mossi in questa posizione). Falcone possibile seconda punta e spalla di Infantino. Da non escludere neanche l’opzione del doppio centravanti, con Corado e Infantino insieme. (a.c.m.)

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