L’ennesimo dissapore per la gestione contesa del bar Papillon, nei pressi dell’antico Sedile sul corso principale di Tropea, accende gli animi e sfocia in un vero e proprio scontro.
E proprio le tensioni sulla gestione del locale pubblico avrebbero fatto degenerare una lite in rissa, spingendo così quattro persone a darsele di santa ragione. Il tutto è accaduto ieri mattina in pieno giorno e davanti agli occhi increduli dei turisti presenti che, per paura, se la sono data subito a gambe.
A venire alle mani in pubblico sono stati i fratelli Antonio e Francesco Cortese, contro Francesco e Antonio Pandullo, rispettivamente padre e figlio. La scazzottata generatasi in Piazza Ercole, nel cuore del centro storico della “Perla del Tirreno”, già recente scenario di un’altra rissa da strada che ha visto protagoniste quattro donne, di cui una minorenne, ha fatto subito intervenire i Carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Stazione di Tropea, allertati tempestivamente da alcuni cittadini.
Da quanto emerso i quattro non sarebbero nuovi a pesanti alterchi per il contendersi da anni tra le due famiglie la gestione dell’esercizio commerciale. Screzi su screzi che però questa volta hanno alzato l’asticella della tensione, schizzata ieri mattina alle stelle, dando così luogo ad una rissa in strada. Un fuoriprogramma conclusosi con qualche ferita tra i contendenti e con l’intervento dei militari per dividere i quattro, i quali sono stati portati in caserma. Dopo le cure mediche prestate ai Cortese e ai Pandullo, sono scattati per tutti pesanti provvedimenti. Agli arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità giudiziaria e in attesa di comparire davanti al giudice per la convalida, sono dunque finiti Antonio Cortese di 52 anni con il fratello Francesco di 47, entrambi pregiudicati e Francesco Pandullo di 52 anni, anch’esso pregiudicato, con il figlio Antonio di 21, questi ultimi difesi dall’avv. Giovanni Vecchio.