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Li avevano scambiati per tifosi rivali

Li avevano scambiati per tifosi rivali

Ci sarebbe uno scambio di persona alla base dell'inseguimento e poi della feroce aggressione subiti da quattro reggini a bordo di un'auto ieri mattina a Lamezia Terme da parte di un gruppo di ultras del Catania diretti a Matera. I tifosi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Polizia di Stato, avrebbero scambiato gli occupanti dell'auto assalita, docenti reggini che stavano raggiungendo Cosenza per un corso di aggiornamento, per sostenitori della squadra calcistica del Siracusa, rivali storici del Catania. A complicare le cose, infatti, c'è stato il particolare che uno degli occupanti dell'auto oggetto del raid indossasse una maglietta bianca e azzurra, colori sociali del Siracusa.

Dopo avere raggiunto la vettura dei presunti rivali, a seguito di un tallonamento avviato all'altezza di Pizzo Calabro e protrattosi fino alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme, gli ultras catanesi hanno dato sfogo alla violenza. A fare cessare l'aggressione che è culminata con il lancio di un fumogeno e la rapina di uno zainetto contenente effetti personali, è stato proprio l'intervento di un agente della Polfer. Immediatamente dopo la fuga del gruppo sono state acquisite le immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza posizionati sul lungo dove è avvenuta l'aggressione e sono stati acquisiti elementi importanti per ricostruire i fatti.

E' emersa la presenza di due pulmini e due auto su cui viaggiavano i tifosi etnei e si è potuto verificare la dinamica esatta dell'aggressione e i partecipanti, in tutto 21. Il fermo è stato applicato all'autista di uno dei pulmini, che sarebbe resa responsabile di rapina, danneggiamento, lesioni personali e detenzione illegale di materiale esplodente. A carico dei partecipanti al raid, tutti denunciati in stato di libertà, saranno avviate anche le procedure per l'applicazione di Daspo.

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