I carabinieri hanno eseguito, tra Lamezia Terme, Pianopoli, Serrastretta e Montecatini Terme (Pistoia), un'ordinanza di custodia cautelare (2 misure in carcere e 6 agli arresti domiciliari) emessa dal Gip del Tribunale di Lamezia su richiesta della Procura, nei confronti di 8 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, detenzione, porto e utilizzo di ordigni esplosivi, detenzione illegale di armi e furto aggravato. L'operazione è stata condotta dai militari del Gruppo di Lamezia Terme, supportati dal Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, da personale della Compagnia di intervento operativo del Battaglione Calabria e da unità cinofile.
Stavano preparando un agguato a un soggetto che non è stato individuato alcuni degli arrestati nell'operazione condotta dai carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme contro gli autori di un giro di spaccio di droga nel lamentino. Uno degli indagati, tra l'altro, era già stato arrestato nel gennaio scorso per l'esplosione di un ordigno collocato nei pressi della caserma dei carabinieri di Pianopoli quale "monito" contro le indagini condotte dai militari contro gli spacciatori.
"Si tratta - ha detto il procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio - di attività delittuose che destano particolare allarme sociale. L'attentato alla caserma dei carabinieri di Pianopoli è un episodio di natura eversiva che si colloca in un contesto preoccupante. Naiden Fiorenza (uno degli arrestati, ritenuto l'ideatore dell'attentato, ndr) che pensava di intimidire le forze dell'ordine si sbagliava di grosso".
Gli arresti sono giunti a conclusione di un'indagine del Nucleo investigativo del Gruppo e della Compagnia di Lamezia Terme, condotta tra maggio 2017 e gennaio 2018 che ha permesso di documentare l'esistenza di una piazza di spaccio divenuta riferimento per tutto il comprensorio comunale, in particolare di marijuana e cocaina. "Ci vediamo per una birretta" era la parola d'ordine che portava gli indagati ad incontrarsi per gestire i loro traffici con decine di cessioni concordate telefonicamente con gli acquirenti per poi incontrarsi per le vie della città.
A casa di Fiorenza, inoltre, è stato trovato un vero e proprio "libro mastro" con decine di nomi di suoi collaboratori e i conti dei suoi traffici. L'uomo, secondo l'accusa, sentendosi alle corde, avrebbe incaricato il suo braccio destro, Ottavio Stranieri, arrestato nel gennaio scorso, di far esplodere l'ordigno. Ed è proprio dopo questo arresto che è emerso il progetto di un omicidio per il quale era stata rubata una moto, poi trovata dai carabinieri.
Contestualmente agli arresti, insieme ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di
Catanzaro, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo relativo ad un'attività commerciale riconducibile a pregiudicati contigui alla cosca di 'ndrangheta Giampà. Si tratta dell'autocarrozzeria "New All Car" di Lamezia Terme. I titolari, secondo l'accusa, avrebbero intestato fittiziamente l'attività ad altri soggetti emersi nel corso delle indagini dei carabinieri, continuando, di fatto, a mantenerne la disponibilità e la gestione. Gli approfondimenti patrimoniali eseguiti dalla Guardia di finanza sono stati integrati dalle intercettazioni nel corso delle indagini. (ANSA)
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