Limbadi
Non una, ma ben tre visite. In giorni diversi e da esponenti diversi della famiglia Mancuso di Limbadi. Per porgere le condoglianze a Rosaria Scarpulla, per fare la differenza perché “non tutti i Mancuso sono uguali” e per andare oltre come il caso dell’ultimo incontro avuto pochi giorni fa.
E mentre d tutta Italia continuano a giungere alla madre di Matteo Vinci – il biologo ucciso con un’autobomba lo scorso 9 aprile – e al suo legale, l’avvocato Giuseppe De Pace, testimonianze di affetto, solidarietà e indignazione, a distanza di qualche giorno dalle forti parole pronunciate dalla signora Scarpulla a Limbadi, nessuno si indigna nel Vibonese e niente sembra essersi mosso sul fronte scorta.
Il fatto che la madre di Matteo Vinci abbia ricevuto a casa la visita di due donne Mancuso ma soprattutto il tenore del colloquio che ci sarebbe stato, al momento non pare aver inciso più di tanto anche in relazione al potenziamento della tutela nei suoi confronti.
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