Gli agguati costati la vita a Mario Franzoni, a Portosalvo il 21 agosto del 2002, ed a Giuseppe Pugliese Carchedi, il 17 agosto 2006 lungo la strada che collega Pizzo a Vibo Marina, dove venne anche ferito Francesco Macrì. È su questi due fatti di sangue che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro stringe il cerchio definitivamente: otto avvisi di conclusione delle indagini preliminari, firmati dal sostituto procuratore Andrea Mancuso, sono partiti in direzione Vibo Valentia.
Lo scorso luglio scattarono le misure cautelari: “Outset”, ovvero “Principio”, venne chiamata l’operazione. Grazie alle dichiarazioni dei pentiti - da Raffaele Moscato ad Andrea Mantella, da Giuseppe Giampà a Pasquale Giampà - ma soprattutto al lavoro investigativo fatto di riscontri e verifiche, Dda e Polizia sono convinte di aver fatto luce su due omicidi nel Vibonese che rischiavano di rimanere insoluti.
Gli indagati sono: Franco Barba, 56 anni, di Vibo Valentia; Rosario Fiorillo, 29 anni, di Piscopio; Domenico Giampà, 36 anni, di Lamezia Terme, attuale collaboratore di giustizia, Vincenzo Giampà detto "Enzo", 48 anni, di Lamezia Terme; Andrea Mantella, 45 anni, di Vibo Valentia, attuale collaboratore di giustizia; Nazzareno Mantella, 35 anni, di Vibo Valentia; Salvatore Mantella, 44 anni, di Vibo Valentia; Rosario Mantino, 43 anni, di Vibo Valentia.
Nel dettaglio Andrea Mantella, Domenico e Vincenzo Giampà, Francesco Barba, Salvatore Mantella e Nazzareno Mantella sono chiamati a rispondere dell’omicidio di Mario Franzoni, freddato a bordo della sua Fiat Punto dopo essere rientrato in paese da un periodo di vacanza. I mandanti sarebbero stati Barba e Andrea Mantella, insieme ai defunti Francesco Scrugli, ucciso nel 2012, e Carmelo Lo Bianco, morto in carcere. Domenico e Vincenzo Giampà sarebbero stati gli esecutori materiali. A loro volta Salvatore e Nazzareno Mantella avrebbero fornito le armi e un motorino ai killer.
Dell’omicidio di Giuseppe Pugliese Carchedi e del ferimento di Francesco Macrì, commessi mentre i due si trovavano a bordo di un'auto, sono sospettati Rosario Primo Mantino e Rosario Fiorillo nelle vesti di sospetti esecutori materiali. Per alcune posizioni si andrebbe verso l’archiviazione, dopo che le stesse sono state stralciate dagli avvisi di conclusione indagini. Ben più corposo era infatti l’elenco degli indagati emerso in occasione dell'esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Sergio Rotundo, Diego Brancia, Alessandro Diddi, Alfredo Gaito, Manfredo Fiormonti, Aldo Ferraro, Giovanna Aprile, Antonio Porcelli, Salvatore Sorbilli, Luca Cianferoni e Caterina Ferrari.