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Migrante ucciso, fermato l'uomo indagato

Migrante ucciso a colpi fucile, c'è pista precisa

Nella prima mattinata di oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno eseguito un  fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia,  nei confronti di  Antonio Pontoriero, 43 anni,  per l’omicidio di  Sacko Soumayla, il migrante originario del Mali finito al centro di un agguato nel territorio di San Calogero sabato sera e deceduto nella stessa notte.
A carico di Pontoriero, venditore di materiale edile e agricoltore, Procura e carabinieri sin da subito avevano nutrito pesanti sospetti anche in considerazione delle dichiarazioni rese dai due connazionali di Sacko che, la sera dell'imboscata, si trovavano con nel sito dell'ex fornace "La Tranquilla" di San Calogero, sequestrata da diversi anni perché ricettacolo di 130 mila tonnellate di scorie provenienti da diverse centrali termoelettriche d'Italia e lì smaltite illecitamente.
A carico di Antonio Pontoriero (difeso dall'avvocato Francesco Muzzopappa) gli inquirenti hanno ravvisato il pericolo di fuga. Da qui il fermo eseguito questa mattina dai carabinieri alla presenza del sostituto procuratore di Vibo Luca Ciro Lo Toro. Ulteriori particolari saranno forniti nel corso di una conferenza stampa in programma al Comando provinciale dell'Arma di Vibo Valentia.
Questa mattina, intanto, il medico legale Katiuscia Bisogni, effettuerà l'autopsia sul corpo di Sacko Soumayla, mentre ieri a Messina sono stati eseguiti dai militari del Ris accertamenti tecnici irripetibili sugli indumenti sequestrati la stessa notte dell'agguato a Pontoriero e sulla Panda (anch'essa sequestrata) trovata parcheggiata in una proprietà dell'indagato.

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