Un ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale della Calabria, contro l'estensione delle strisce blu decisa dal Comune di Catanzaro in altre zone del centro cittadino, tra le quali il quartiere San Leonardo, è stato presentato dal Codacons e da alcuni operatori commerciali e residenti. Nel ricorso, proposto per il tramite degli avvocati Francesco Pitaro e Francesco Di Lieto - è detto in un comunicato - vengono "censurati gli atti comunali, mancando gli elementi essenziali per l'adozione di provvedimenti, che sono immediatamente lesivi, restrittivi e vessatori". Più precisamente, nel testo, viene evidenziato "che il centro della città, che è già spopolato e desertificato, non può permettersi altre strisce blu che determineranno un ulteriore spopolamento con conseguente inevitabile ulteriore impoverimento. Inoltre, è stato segnalato il difetto di motivazione, il difetto di istruttoria, la violazione degli artt. 5,6 e 7 del codice della strada, l'eccesso di potere per difetto dei presupposti e per sviamento, la violazione delle sentenze della Corte Costituzionale nn. 264/1996 e 66/2005, la violazione dell'art. 16 della Costituzione, l'omessa individuazione dell'interesse pubblico, la illogicità e ingiustizia manifesta degli atti impugnati". "Non solo il centro vive, orma da tempo - si evidenzia nel ricorso - un periodo di grande fragilità e debolezza, anche a causa dello spostamento degli uffici regionali e dell'Università e di altri uffici pubblici, ma, ciononostante, il Comune, invece che adottare atti diretti a ripopolarlo, ha adottato gli atti che contribuiranno all'ulteriore isolamento della zona e che sono stati adottati senza che effettivamente vi fossero gli elementi essenziali e i presupposti necessari previsti dalla legge per la estensione delle strisce blu in mancanza dei quali è inibito prevedere parcheggi a pagamento". (ANSA) |
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