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Regione Calabria, Abramo punta alla candidatura

Regione Calabria, Abramo punta alla candidatura

Populista? Sovranista? Anti-casta? Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo non è niente di tutto ciò. Eppure ieri, nel rivendicare per Catanzaro il diritto di esprimere il prossimo candidato alla presidenza della Regione, che - va da sé - verosimilmente aspira a essere lui, è sembrato perfettamente a suo agio nei panni del nuovo “homo politicus” - diretto, immediato, frontale - in voga dopo il 4 marzo. Anche perché, sia pure a suo modo, un “populista” lui lo è sempre stato. Poco mondano ma focalizzato su quello che ritiene essere l’interesse dei cittadini, alla fine ha scoperto le sue carte lanciando un’opa sull’ultimo piano della Cittadella regionale. E un messaggio chiaro a quel che resta dei vecchi partiti. «Credo che Catanzaro debba difendersi proponendo un suo candidato alla presidenza della Regione, al di là di chi sarà il nome», ha detto al culmine della conferenza stampa convocata per stilare un bilancio del primo anno della sua quarta “sindacatura”. Diritto di difesa, dunque («dopo Cosenza e Reggio la città merita un suo candidato, perché negli ultimi anni è stata fortemente penalizzata»), ma suonando la sveglia ai territori («se guardate la programmazione della Regione, il 70-80% di tutti gli atti deliberativi della Giunta è per la provincia di Cosenza») nella convinzione «che occorra un riequilibrio che faccia crescere l’intera Calabria». Duro l’attacco a Mario Oliverio: «Credo che non si debbano utilizzare i fondi europei in chiave pre-elettorale per essere poi candidati. Chi vince deve amministrare nel migliore dei modi e non pensare alla ricandidatura, o si fanno danni alla collettività». E a Mario Occhiuto: «Soffrono tutti i centri storici, basti vedere Cosenza dove il centro è addirittura abbandonato e i palazzi sono disabitati». Ma non era Occhiuto il competitor del centrodestra? Evidente che gli smottamenti e la fluidità del panorama nazionale creano varchi impensabili, gli schieramenti sono a porte girevoli e le alleanze sono tutte da verificare, sia per Abramo che per Oliverio. Liste “de-partitizzate”, ecco la nuova formula inclusiva.

«Noi abbiamo programmato il recupero del centro storico attraverso l’edilizia sociale», prosegue Abramo sciorinando i progetti realizzati e in cantiere, proponendosi nella veste efficiente di self made man 4.0, convinto che per gestire una Regione serva oggi una “visione” imprenditoriale. Che però deve fare i conti con i vecchi schemi. «Se i bandi, che spesso prevedono risorse notevoli, sono fermi da anni possiamo fare poco. La Regione ha fatto una manifestazione di interesse per il recupero delle attività commerciali nei centri storici: come Comune di Catanzaro abbiamo presentato un progetto, premiato come il migliore, ma poi i fondi non sono stati erogati». Ma tant’è: «Oggi mettiamo come punto fermo il fatto che Catanzaro è il vero capoluogo della Calabria. Lo stiamo dimostrando nella programmazione, nei fatti e come modello in tema di ambiente, acqua, gas, welfare, per molti altri Comuni a cui stiamo offrendo sostegno e assistenza». E anche, da ieri, una candidatura.

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