Le fototrappole non ci sono. Almeno adesso è chiaro. Le tanto annunciate “telecamere camaleontiche” – che cioè sono in grado di mimetizzarsi con l’ambiente circostante per sorprendere, di giorno e di notte, senza essere scorte, i cittadini che proprio non hanno digerito l’obbligo della differenziata e quotidianamente continuano a buttare la spazzatura indifferenziata in giro per le strade della città – non sono attive.
Dopo il primo contratto che si è chiuso a febbraio 2018, con apparecchi in affitto, le telecamere non ci sono più. Ora si attende il bando affidato al Comando dei Vigili urbani. A dirlo sono sia il settore Ambiente del Comune che la Polizia municipale. In questo momento c’è una sola fototrappola in prova e si starebbe valutando la qualità delle immagini, anche perché se non sono nitide e non si legge la targa delle automobili risulta del tutto inutile il servizio.
Nell’attesa che l'’ter per il bando delle fototrappole venga espletato dal comando della Polizia locale, la città, almeno nelle zone periferiche, è piena di sacchetti della spazzatura abbandonati ai lati delle strade. Lo stesso assessore all’Ambiente, Domenico Cavallaro, parla di zone in cui «c'è l’ira di Dio» di spazzatura specificando, però, che per la città di Catanzaro non «è giusto parlare di degrado».
«Parliamo – ha sottolineato Cavallaro – di circa 120 km quadrati da tenere sotto controllo e non è facile. Le fototrappole verranno messe, anche se attualmente non funzionano, solo che mica posso comprarle io? La mia intenzione, quando saranno attivate, è quella di pubblicare le immagini sul sito e dare in pasto alla gente, nascondendo il viso e la targa, chi getta la spazzatura dove non dovrebbe. Perché ritengo che siano basilari la differenziata e la pulizia della città. Nonostante gli sforzi, purtroppo, la percentuale degli incivili, per quanto piccola rispetto alla maggioranza, è comunque grande».
Ma il sistema delle fototrappole potrebbe essere da solo sufficiente? Il numero sarebbe ugualmente inferiore rispetto alla grandezza dell’area da coprire, oltre al fatto che il metodo di utilizzo è quello a rotazione; dunque, i cosiddetti “incivili” potrebbero anche farla franca e il problema potrebbe anche non essere del tutto risolto «a meno che – ha aggiunto l’assessore – non utilizziamo le immagini dell’impianto di videosorveglianza che verrà installato per tutta la città». Proprio al riguardo, infatti, è stata avanzata una richiesta per usare anche quei video, visto che in realtà non potrebbero essere impiegati per questo scopo specifico. «Sono piccoli passi che stiamo cercando di fare – ha concluso l'assessore Cavallaro – per liberare la città dagli incivili, ma ci tengo a ribadire che a Catanzaro non c’è degrado. Ci sono delle situazioni di criticità che dipendono dalla mentalità di una limitata percentuale di persone che è necessario combattere».