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Il racconto di un imprenditore che ha rischiato di morire

Il racconto di un imprenditore che ha rischiato di morire

«Ho dato mandato al mio legale di fiducia per adire le vie legali nei confronti di chi, agendo con leggerezza e superficialità, ha messo a rischio la vita mia e dei miei familiari, nonché dei condomini dello stabile in cui abito». A cinque giorni dal nubifragio che gli ha devastato la casa ubicata in contrada Madonna della Scala, Felice Proto, 54 anni, noto imprenditore nicoterese, fatica a contenere la rabbia che gli alberga in petto anche perchè «siamo vivi per miracolo – sottolinea – dopo aver vissuto una notte di terrore grazie ai mancati interventi sulla Provinciale Joppolo-Nicotera, interventi che pure erano stati sollecitati dalla Protezione civile».

In occasione del nubifragio dello scorso 18 giugno, in sostanza, alla palazzina in cui Felice Proto vive assieme ad altre cinque famiglie di grave non era successo quasi nulla. Solo che il fiume d’acqua che scorreva sulla Provinciale aveva provocato il cedimento del margine della strada soprastante casa Proto aprendo un varco allo scorrere dell’acqua. Le squadre della Prociv, nell’ispezionare la zona della Madonna della Scala, pare abbiano rilevato la delicatezza della situazione e compilato l’apposita scheda per segnalare agli uffici competenti l’incombente pericolo. Notte di sabato, intorno alle ore 2, acqua e fango hanno cominciato a precipitare con violenza verso il basso formando un getto impetuoso che ha investito l’abitazione di Felice Proto e di altri inquilini.

L’acqua è entrata nell’appartamento da tutte le persiane e anche dai punti luce dell’impianto elettrico. «Ci siamo subito trovati la casa invasa – racconta l’imprenditore – un fiume che ha imboccato la scala interna precipitando sino al piano terra e impedendoci di metterci in salvo». Non basta. «Improvvisamente – prosegue – abbiamo avvertito un puzzo di gas, l’aria era irrespirabile. Ci siamo accorti che s’era rotto un tubo della rete del gas, mentre tutti i contatori erano già stati spazzati via. In quel momento ci siamo sentiti più che mai in pericolo. Ho esortato i vicini di casa ad allontanarsi, poi ho caricato in macchina moglie, figlia e un paio di inquilini e mi sono allontanato. Gli altri hanno fatto la stessa cosa. Per fortuna – rimarca – sono arrivati i Vigili del fuoco che hanno chiuso il gas riportando sotto controllo la situazione».

Poche ore dopo per tutte le sei famiglie arrivava il decreto di sgombero della palazzina e l’invito a raggiungere un albergo di Nicotera Marina in attesa di diverse disposizioni. «Oggi il mio appartamento è semidistrutto – conclude Felice Proto – mentre garage, cantina e lavanderia sono sotto uno strato di fango. Tre squadre di Calabria Verde della sede di Mongiana, che ringrazio di cuore, da sabato scorso stanno lavorando notte e giorno per liberare casa mia da fango e detriti. Lotterò sino alla fine perché siano individuate le responsabilità. Chi ha sbagliato deve pagare».

Il nubifragio di sabato verificatosi a due mesi di distanza da quello del 18 giugno ha messo in evidenza la prontezza negli interventi da parte di Vigili del fuoco, Calabria Verde e Protezione civile. Dopo la pioggia che ha seminato paura sul territorio, Carlo Tansi, responsabile Prociv, ha prima sorvolato le zone investite dal maltempo e, poi, accompagnato dai volontari del Gruppo Prociv Nicotera, ha personalmente ispezionato abitato e periferia. Particolare attenzione alla Marina e alla stazione ferroviaria, area questa soggetta a forte rischio per gli effetti della mancata regimentazione delle acque. Non a caso Tansi ha chiamato in causa apure le Ferrovie invitate a prendere atto dello smottamento del piazzale lato binari e della necessità di mettere in sicurezza le zone esposte a rischio. In contrada Madonna della Scala segnalate anche le condizioni di precaria stabilità del monumento. 

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