Il Catanzaro ha dato spettacolo. Cinque gol (a due) alla Cavese, fase a gironi di Coppa sorpassata in carrozza, tanto bel gioco e tanto smalto. C’è già il marchio di Gaetano Auteri sulle Aquile, che hanno fatto divertire e si sono divertite. Facendo la tara con l’effettiva consistenza degli avversari - giovani, zemaniani e ingenui - e tenendo in considerazione anche qualche sbavatura difensiva a risultato acquisito, è stato lanciato un altro segnale al campionato: il gruppo ha una qualità complessiva di assoluto livello (e ieri non c’erano 4 potenziali titolari).
È servito comunque un po’ per segnare la sfida. Perché nella prima parte del primo tempo la Cavese tutto ha fatto tranne che vestire i panni della vittima sacrificale. Anzi, il 4-3-3 di Modica, con i pochi giocatori esperti (Vono, De Rosa e Favasuli) relegati in panchina, è partito senza timori: terzini alti sulla linea dei centrocampisti per cercare di colpire ai fianchi i calabresi, marcatura a uomo in fase di non possesso, pochi spazi per la manovra di casa e centro del campo intasato ad arginare le fonti di gioco giallorosse, Maita, soprattutto, e Iuliano.
Nell’undici delle Aquile nessuna sorpresa. Detto che all’inizio il Catanzaro non è riuscito a sfondare, va pure sottolineato che il modo di andare in vantaggio è stato un mix fra furbizia (dei giallorossi) e ingenuità (degli ospiti): i terzini alti degli ospiti hanno lasciato troppo campo ai tagli e alle imbucate degli uomini di Auteri e il gol di Ciccone (14’) è nato direttamente da un rinvio di Elezaj. Il lancio del portiere è passato fra centrocampo e difesa finendo dritto sui piedi del centravanti, che ha superato l’estremo campano De Brasi (ex Rende), in disperata uscita sulla propria trequarti, per siglare il suo primo gol con questa maglia.
Il sigillo ha finito per tramortire la Cavese, che avrebbe potuto beccare il bis un minuto più tardi: recupero di Maita in mezzo, lancio per D’Ursi, cross in area per Giannone, solo che il destro al volo del fantasista è stato deviato in corner. Poco male, perché il raddoppio è arrivato neanche 10’ dopo: altro lancio da dietro, stavolta di Celiento, centrali cavesi in stile belle statuine, Ciccone si è involato tutto solo verso la porta e ha servito D’Ursi per un comodo tap in: 2-0 e qualificazione blindata. Se n’è accorta pure la Cavese, che a parte un contropiede col Catanzaro scoperto è riuscita a far poco. Tant’è che i padroni di casa hanno giocato più sciolti, sfruttando la maggiore brillantezza atletica, la tecnica e l’esperienza. Il terzo gol, sempre di Ciccone su assist di Giannone, è stato un sunto del calcio di Auteri: fraseggi nello stretto e sempre di prima, pallone che è arrivato in un batter d’occhio da un estremo all’altro del campo. E sono partiti applausi su applausi.
La Cavese ha avuto una reazione di orgoglio un giro d’orologio più in là: Flores Heatley è stato steso da Elezaj in area, ma il portiere ha parato il rigore di Fella. Gli ospiti hanno approfittato dell’appagamento con cui il Catanzaro è rientrato dagli spogliatoi per accorciare a inizio ripresa con Flores Heatley. Su corner, al 13’, il sigillo di Celiento (servizio di Giannone), quindi D’Ursi, dopo un altro timbro di Flores Heatley, ha chiuso i conti.
Auteri contento della prestazione«Gruppo solido»
Come otto anni fa. Il “Ceravolo” è il fortino di Auteri: da allenatore del Catanzaro non ha mai perso in casa. «Il gruppo ha qualità, tecnica e fisica, in tutti i ruoli, ma c’è ancora tanto da lavorare», ha commentato il tecnico siciliano, «la Cavese ha cercato di giocarsi la partita - ha proseguito - in campionato, dal punto di vista tattico, non ne vedremo tante così. Certo, abbiamo commesso qualche errore, siamo scivolati un paio di volte, però siamo solo all’inizio di un percorso e ora dovremo essere bravi a resettare tutto. Maita? So perché è ancora nel grigiore della C, ma lo dico solo a lui. Riggio? È giovane, è molto applicato ed elastico sul piano mentale, se riusciremo a impattare bene con lui e con gli altri (meno esperti: ndc) cresceranno tutti». Per D’Ursi prima doppietta giallorossa: «Siamo molto competitivi», dice. (a.c.m.)