Si moltiplicano a Montepaone i furti di moto dalla strada e dai garage dei privati. Tre in un solo giorno, denunciano ai carabinieri di Gasperina e Soverato i residenti locali, che accendo i riflettori su un fenomeno già conosciuto in altre regioni d’Italia e prepotentemente esploso nel comprensorio ionico. Dopo i furti di autovetture e quelli di biciclette, è il turno delle moto di grossa cilindrata a colpire i montepaonesi, che si rivolgono alle forze dell’ordine nella speranza di trovare i beni sottratti. L’ipotesi più accreditata si focalizza sulla possibile presenza di una banda organizzata per rivendere i veicoli all’estero. Il traffico di moto rubate infatti ha più volte dimostrato di avere una corsia preferenziale che punta verso est. L’Ucraina è la meta preferita per la rivendita dei mezzi che, ha documentato la polizia postale, avviene anche attraverso i canali web. Un problema di difficile soluzione quello della ricettazione di merce rubata in paesi fuori dall’Unione Europea, per la mancanza di accordi interforze di cooperazione. L’assenza di una sorta di FBI europea, capace di seguire malviventi che agiscono in più Stati e la carenza nelle azioni di una “magistratura” europea, ha favorito la diffusione di fenomeni di questa portata in Italia. Il risultato è che territori come quello del Soveratese sono diventati terreno di conquista e continuo depredare delle risorse, dal rame alle auto, per arrivare negli ultimi giorni alle moto. Le statistiche locali seguono l’andamento di quelle nazionali. I dati indicano come in Italia vengano rubate cinque motociclette ogni ora e che le regioni con il maggior numero di furti siano il Lazio, la Campania, e la Lombardia. Sono dati riferiti al 2013 e raccontano di 42.529 furti di motocicli, dove la regione più colpita dai furti è il Lazio (9.653 furti pari al 22,7% del totale), seguita dalla Campania (6.949 casi, pari al 16,34% del totale) e dalla Lombardia (6.793 furti, pari al 15,97% del totale). I dati dei ritrovamenti non sono incoraggianti e se le auto rubate nel 40% dei casi vengono ritrovate, così non avviene per le moto. In molti casi i privati preferiscono non denunciare o perché attratti da una possibile trattativa in quello che viene conosciuto come “cavallo di ritorno” o perché titolari di un’assicurazione che rimborsa il danno subito. Un atteggiamento che rischia, però, di incoraggiare i ladri, sedotti dalla possibilità di trarre facili profitti sul territorio. La raccomandazione rimane quindi quella di informare di qualsiasi elemento i carabinieri delle stazioni dislocate sul territorio, per dare loro la possibilità di intervenire prima che i mezzi vengano trasportati oltre i confini nazionali.