L’obiettivo è valorizzare una parte consistente di immobili inutilizzati o sottoutilizzati. Che, sottratti al lento degrado a cui sono sottoposti, potranno essere riattivati per servizi e funzioni ad alto contenuto sociale e culturale. Questo il Piano operativo del programma nazionale Metro Plus 2021-2027, destinato alle città medie del Sud Italia per promuoverne lo sviluppo urbano, l'inclusione sociale e l'innovazione. Piano a cui la città di Lamezia ha aderito, presentando un progetto che prevede un finanziamento di 7,4 milioni di euro. In particolare, la proposta avanzata dal Comune lametino si articola in cinque schede di progetto. Le prime due schede, a valere sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, prevedono l’esecuzione di lavori finalizzati alla creazione di poli fisici nei quali attivare servizi di welfare gestiti dagli Enti del Terzo Settore, dalle imprese di giovani e dalle cooperative non profit. Nel dettaglio, la prima scheda Fesr prevede lavori per 1,9 milioni di euro ed è dedicata alla riqualificazione edilizia dell’immobile pubblico di via Veneto, ex sede del Cinema Teatro Grandinetti, mai interessato da finanziamenti per la sua ristrutturazione e pertanto divenuto simbolo negativo di degrado per l’intero quartiere di Sambiase. La seconda scheda Fesr prevede lavori per 300mila euro ed è destinata all’esecuzione di opere di completamento finalizzate ad ottenere la piena fruibilità del Complesso monumentale del S. Domenico e del Centro Accoglienza Immigrati di via della Quercia Antica mai entrato a regime ed utilizzato in fase covid quale hub vaccinale. Tutti e tre gli immobili, una volta conclusi i lavori, ospiteranno attività e servizi finanziati con la parte immateriale del Fondo Sociale Europeo – Fse del PN Metro, dell’importo di 5,1 milioni di euro. E’ prevista la riattivazione di altri immobili comunali oggi inutilizzati ma che non necessitano di lavori, ma attendono solo di ricevere funzioni che siano di pubblico interesse per la comunità: sarà così possibile attivare le unità residenziali e le unità immobiliari artigianali di via Garibaldi, l’edificio comunale denominato ex Teatro Russo di via Federico II e gli edifici a servizio del Parco Peppino Impastato. In più saranno implementati i servizi nel Palazzo Nicotera (Biblioteca Comunale e Casa del Libro Antico), nelle aree verdi, nei parchi urbani e nelle aree archeologiche. Il piano si articola in tre linee di servizi, a cui corrispondono altrettante schede progetto: la scheda “Città culturale digitale”, con una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro, servirà a coinvolgere la popolazione giovanile e quella fascia di utenza esterna interessata ad apprendere l’uso delle nuove tecnologie e riguarda la creazione, nei tre immobili ristrutturati con il Pn Metro, di spazi collaborativi creativi, fondati sull’introduzione e l’uso di tecnologie digitali, immersive ed interattive. La scheda “Progetto welfare di comunità”, del valore di 1,65 milioni di euro, interviene sul tema della marginalità sociale e sulla opportunità di migliorare i livelli di prestazione dei servizi pubblici in aree urbane con presenza di disagi sociali, anche al fine di scongiurare fenomeni di criminalità. Infine, la scheda “ospitalità diffusa”, con una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro, integra gli obiettivi di inclusione sociale, innovazione e sviluppo sostenibile, fornendo alloggi temporanei a studenti universitari fuori sede, giovani inseriti in programmi di interscambi culturali e/o di studio, altri soggetti coinvolti in attività culturali. «La formazione del piano operativo - spiegano dall’Amministrazione comunale - è stata agevolata da un importante lavoro di coprogrammazione, messo in atto nel mese di febbraio da tutti gli Enti di Terzo Settore che hanno aderito al tavolo di partenariato nell’ambito del Pn Metro Plus Città Medie del Sud e che si è concluso con la sottoscrizione di un documento di coprogrammazione sul quale il gruppo di lavoro ha elaborato la predisposizione delle schede e dei progetti. L’amministrazione comunale plaude al prezioso contributo del tavolo di partenariato e al metodo di lavoro condiviso: un’esperienza per certi versi innovativa, che sarà sicuramente portata in avanti per questo e per altri progetti».