Catanzaro in orbita anche grazie a un razzo partito dal Belgio. Jari Vandeputte non lo spegni mai, è uno e trino: corre, segna o fa segnare. È forse un po’ a sorpresa il capocannoniere del Catanzaro con quattro centri, ma è da un pezzo che spacca le partite. È ripetitivo nel senso che incide da più di due anni. Giallorosso denso anche al piano superiore. Che fosse la Serie C o sia in Serie B come adesso, Jari è regolare come un orologio. Per la gioia dei suoi tifosi e la disgrazia degli avversari. Difficile fermarlo. Anzi, se è in giornata com’è successo sabato con la Feralpisalò è praticamente impossibile. «Per quanto mi riguarda la cosa più importante è che siamo riusciti a vincere la partita, volevamo dare continuità al nostro momento positivo e lo stiamo facendo alla grande – ha detto Vandeputte – Noi proviamo ad affrontare le gare una alla volta e nel miglior modo possibile, ora siamo concentrati già alla prossima a Como, che sarà ancora più complicata dell’ultima che abbiamo giocato». Il rigore alla Ternana, i gol a Lecco, alla Sampdoria e alla Feralpisalò con l’aggiunta di due assist (per Iemmello contro il Lecco, per Sounas a Bari) e due autoreti procurate, contro lo Spezia (con una sua punizione) e di nuovo alla Feralpi. Se dal collettivo bisogna prendere un calciatore per stamparlo sulla copertina, il ventisettenne di Gand se lo merita più di tutti: è entrato direttamente o indirettamente in otto delle diciotto reti delle Aquile. «Quando cambiamo marcia il merito è di tutta la squadra – si è schermito il calciatore -, è il complesso che vale più del singolo e si vede che tutti danno il massimo, anche chi subentra. I miei compagni mi danno una grande mano, è grazie a loro se mi trovo nelle posizioni per essere decisivo». Estate 2022, il Catanzaro scuce mezzo milione per riscattarlo dal Vicenza. Prezzo ampiamente ripagato da Vandeputte, molto prima di imporsi in B. Jari in Calabria è letteralmente rinato: «Il nuovo ruolo quando sono arrivato qui? Sì, mi ha cambiato la carriera, mi sono trovato bene fin dall’inizio», ha proseguito lui che era una mezzala-trequartista con numeri e giocate, ma da esterno sinistro è diventato devastante. In realtà, definirlo esterno è riduttivo: non si limita al lavoro di fascia, svaria e si accentra perché Vivarini gli ha dato massima libertà di movimento: «Guardando i numeri degli ultimi due anni sono molto contento di quello che ho fatto», ha spiegato Vandeputte, che aveva firmato un gol anche in Coppa Italia a Udine e l’anno scorso ne aveva siglati undici insieme a ventuno assist. A proposito di numeri, il bilancio complessivo con le Aquile è impressionante considerando che non è una punta vera e propria: ventitré centri e quarantadue servizi vincenti per i compagni. «In questo momento ho buone sensazioni. La nostra forza è avere la palla, giochiamo a memoria, sappiamo tutti cosa fare, essere rimasti in tanti dalla Serie C è positivo. Siamo consapevoli che dobbiamo stare attenti anche alla fase difensiva, in ripartenza la Feralpisalò ha provato a farci male, infatti nel primo tempo abbiamo rischiato qualcosina, però dopo il primo gol della ripresa la partita è cambiata, siamo stati più sicuri e tranquilli, si è aperto il campo e gli spazi che fino all’intervallo non c’erano. In generale, ci siamo espressi bene in entrambe le fasi». Il Catanzaro ha sterzato quando Vandeputte ha rotto l’equilibrio con il doppio dribbling concluso da un destro vincente. Stando a come è partito, quest’anno non dovrebbe essere troppo complicato neanche tagliare il traguardo personale che ha in testa: «Arrivare in doppia cifra di gol». Ciò che conta, tuttavia, abbraccia un orizzonte diverso, non individuale: «Meglio parlare e pensare al collettivo, importa vincere le partite, non chi segna. Con un successo sono sempre contento, non mi interessa chi va a rete». Tanto in quasi la metà dei casi il suo segno c’è comunque. Oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti a Giovino.