Il pareggio del Barbera regala alle Aquile il secondo posto solitario per la felicità e i sogni dei tifosi. Intanto il ritorno al gol di Tommaso Biasci, la crescita di Alfredo Donnarumma, la conferma di Pietro Iemmello, l’inserimento di Giuseppe Ambrosino. Anche soltanto ripensando alle prestazioni degli attaccanti di ruolo il Catanzaro vede notevoli margini di miglioramento. Il secondo reparto offensivo del campionato con 18 bersagli colpiti funziona e trascina, ma non ha ancora ultimato il suo rodaggio: per questo il club può sorridere (come fanno i tifosi) e per il mercato di gennaio può immaginare – qualora ce ne fosse bisogno – interventi in altri settori, non lì davanti. Per almeno tre buoni motivi e solo per restringere il discorso alle punte vere e proprie, quindi escludendo dall’analisi Vandeputte, D’Andrea, Stoppa, Brignola, teorici esterni alti, in realtà molto di più.
La coppia più prolifica della storia della Serie C – Biasci e Iemmello, 45 centri soltanto in campionato, meglio di Lapadula e Donnarumma – ha ricominciato a colpire con regolarità. Biasci ha ripreso contro la Feralpisalò un discorso lasciato aperto con la rete siglata allo Spezia. Non segnava da fine agosto, il toscano, e con il colpo di testa su assist di Stoppa ha blindato la gara contro i bresciani. Incornata, la sua, tanto bella quanto difficile per realizzazione: in tuffo, in torsione, anticipando l’avversario (il povero Ceppitelli). Nelle partite precedenti Biasci si era sfiancato nel lavoro di copertura (essenziale), nell’ultima è partito dalla panchina centrando il bersaglio con due specialità della casa: il colpo di testa, appunto, e la capacità di inserirsi in area, dimostrando che quando si aprono spazi sa spesso essere decisivo. È stato il suo terzo centro nel torneo.
Quanto al capitano, al “Ceravolo” ha ripetuto le partite intelligenti di Genova e Bolzano: stavolta non ha fornito assist o gol, però ha aperto varchi per i compagni dimostrandosi un regista avanzato fondamentale. Iemmello in B è un esemplare unico proprio per come fa girare tutta la squadra. E qualsiasi altro aggettivo è superfluo. È rimasto a secco anche Donnarumma, ma si è trattato di un caso. Il bomber ha innescato il primo gol con la pressione su Ceppitelli, è stato protagonista di dialoghi costruttivi con Iemmello e in avvio aveva costretto al mezzo miracolo il portiere ospite oltre a obbligare al salvataggio sulla linea un difensore. Il numero 99 è in ripresa evidente sul piano della condizione atletica: se la forma è adeguata, lui può far fruttare esperienza e qualità che possiede in dosi industriali. Insomma, per vedere il vero Donnarumma sembra che la strada sia giusta.
Ultima annotazione per Ambrosino: gli 8’ con la Feralpi recupero compreso si aggiungono ai 12’ di Genova. Pochi? Certo, ma sul ragazzo del Napoli mettono tutti la mano sul fuoco perché è un talento dalle doti multiple – fisico, tecnica, carattere – che lo renderanno un’alternativa importantissima. Deve migliorate pure lui lo stato di forma, cosa normale dopo un lungo infortunio: ci riuscirà giocando ed è chiaro che d’ora in poi il suo impiego aumenterà. Non manca molto per averlo a pieno regime. Appena saranno al top Ambrosino e Donnarumma, l’attacco del Catanzaro si esprimerà al massimo del suo potenziale. Allora saranno dolori per gli avversari, più di quanto non lo siano già stati finora.
Il Catanzaro si gode il secondo posto. E il sogno continua
Attacco scatenato con Iemmello, Biasci e Donnarumma in attesa di Ambrosino
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