Il Catanzaro perde l'imbattibilità esterna imbrigliato dal Como. Decide un rigore di Verdi. LE PAROLE DI VIVARINI
COMO-CATANZARO 1-0
MARCATORE 7’ pt Verdi (rig.) COMO (3-4-1-2) Semper 6,5; Curto 7 (30’ st Kerrigan 6), Barba 7, Odenthal 7,5; Cassandro 6 (17’ st Iovine 6), Kone 6,5 (34’ st Da Cunha sv), Bellemo 7, Ioannou 6,5; Verdi 7 (34’ st Baselli sv); Cutrone 7, Gabrielloni 7 (17’ st Chajia 6). All. Longo 7 CATANZARO (4-4-2) Fulignati 6; Katseris 5, Scognamillo 6,5, Brighenti 5,5 (35’ st D’Andrea sv), Veroli 6; Brignola 5 (28’ st Ambrosino 5,5), Ghion 5, Verna 5 (16’ st Pompetti 6), Vandeputte 5,5; Iemmello 5,5 (35’ st Donnarumma sv), Biasci 5,5 (16’ st Stoppa 6). All. Vivarini 5,5 ARBITRO: Di Marco di Ciampino 6,5 NOTE Ammoniti Curto, Ioannou e Chajia. Angoli 3-4. Rec. 2’; 5’. Stavolta è andata male. Il Catanzaro ha perso l’imbattibilità esterna, a Como ha deciso il rigore di Verdi all’alba dell’incontro. La squadra di Vivarini ha sofferto e tremato, imbrigliata dalla strategia e dalla cilindrata degli avversari, più brillanti fisicamente e tecnicamente, più carichi (dovevano reagire dopo due sconfitte di fila) e precisi in ogni dettaglio. È finita con un solo gol di scarto, però nessuno si sarebbe scandalizzato se, soprattutto in un primo tempo dominato a lungo, i lombardi avessero chiuso sul doppio vantaggio. Ai giallorossi è riuscito poco o nulla: non la solita manovra aperta e incisiva, non la creazione di occasioni in serie come spesso è successo. Gli attaccanti sono stati disinnescati, la chance più pericolosa è stata una punizione di Pompetti deviata da Semper sulla traversa, a ripresa inoltrata. Un merito però l’hanno avuto, cioè non hanno preso l’imbarcata, hanno resistito e quantomeno provato a reagire. Di buono rimane questo e i tifosi calabresi che hanno riempito per metà il “Sinigaglia”, applaudendo le Aquile anche alla fine: uno spettacolo da prima della classe.