Si chiama Stoppa, ma per fermarlo servono falli a ripetizione. Lui entra e guadagna metri e punizioni. Il dribbling sembra averlo nel sangue. Lo ha fatto a Como, era successo con la Feralpisalò, aveva messo a ferro e fuoco la difesa del Sudtirol e creato difficoltà in serie alla Sampdoria, suo club di appartenenza che l’ha mandato in presto al Catanzaro. Quattro partite di fila, le ultime, quattro dimostrazioni di valore e qualità.
Contro il Modena potrebbe avere l’occasione da titolare, la prima in campionato. Lui si smarca anche in questo caso: «Sono contento dello spazio che mi sta dando l’allenatore», ha risposto il calciatore – che di nome è Matteo – alla domanda se pensa sia arrivato il suo turno dall’inizio: «Cerco di sfruttare al massimo le chance che mi vengono concesse perché ho fame e voglio dimostrare tanto, sempre cercando di aiutare i compagni in campo».
Va forte Stoppa. Come i giallorossi, del resto, che continuano a guardare tante squadre dall’alto: «Stiamo facendo un ottimo percorso, ma dobbiamo pensare partita dopo partita, a giocare sempre il nostro calcio e ad attuare le idee cui il mister ci sottopone in settimana. Dobbiamo proseguire sereni su questa strada».
L’apprendistato di Stoppa in un contesto tattico nuovo e in una categoria mai affrontata prima paiono terminati o, comunque, sono sul punto di farlo. Come tutti i nuovi arrivi ha avuto bisogno di tempo per apprendere i principi di Vivarini: «Che sono importanti e non semplici – ha sottolineato –, devi stare attento ad ascoltare, i meccanismi sono ben collaudati e noi nuovi li assimiliamo pian piano. I risultati però si vedono. Io sono giovane, ho tanti aspetti nei quali migliorare, devo rimanere costante, essere convinto dei miei mezzi ed allenarmi forte, poi si vedrà. Il mio ruolo preferito? Sottopunta, ma ne faccio anche altri e provo a dare il massimo in qualsiasi posizione».
Il coach l’ha schierato un po’ dovunque in attacco: esterno a destra e sinistra, trequartista-seconda punta. La duttilità offensiva del ventitreenne piemontese (di Biella) è una risorsa.
Il Catanzaro è la sua prima, vera prova in Serie B dopo anni di pratica in Serie C: «Obiettivi personali? Crescere come ragazzo e calciatore in un’annata impegnativa. Questo torneo è un palcoscenico incredibile, con giocatori di Serie A, ma la C è stata una gavetta importante, permette di farti le ossa e di compiere il salto».
Se n’erano accorti anche i giallorossi, due anni fa, quando Stoppa fece diventare pazzo Martinelli (causandone l’espulsione) in una gara a Castellammare finita in pareggio.
Ora i suoi numeri sono al servizio delle Aquile, ne sa qualcosa Biasci, andato a bersaglio contro la Feralpi su un assist del compagno: «Niente cena, mi offrirà un caffè», ha scherzato Stoppa. Che è diventato molto serio quando gli è stato chiesto del Modena, prossimo avversario: «Sarà una gara importante e difficile, anche se in questo campionato di facili non ce ne sono. Dovremo stare attenti e compatti, penso che sarà pure una bellissima partita».
Catanzaro, largo a Stoppa: "Voglio dimostrare tanto"
Sabato contro il Modena potrebbe giocare dall’inizio
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