Sulla destra ormai è una vera e propria lotta, settimana dopo settimana. Oliveri e Katseris non sono più da soli, visto che Situm è rientrato e spinge. Magari a Venezia il croato non sarà titolare – non è ancora al 100% – però le opzioni per il ruolo da terzino destro sono aumentate e Vivarini può ricominciare a ragionare in termini di abbondanza.
In questo senso Oliveri può far pesare la sua duttilità: con il Modena è stato schierato basso a destra, in altre occasioni si era mosso più alto, sulla linea dei centrocampisti, sfruttando qualità multiple: l’allenatore ha spiegato in passato che, per caratteristiche, il ventenne si avvicina a Situm pure per la possibilità di aggiungersi ai mediani.
«In base a ciò che mi chiede il tecnico mi adatto alle esigenze della squadra, terzino o altro per me cambia poco anche se ho sempre ricoperto ruoli più offensivi», ha spiegato Andrea, in prestito dall’Atalanta.
Il palermitano Oliveri si è ambientato bene e l’ha fatto subito: «Con queste idee di gioco mi trovo perfettamente, ma penso che qualsiasi calciatore lo farebbe. Io penso a dare il massimo in allenamento, a migliorare soprattutto. Qui a Catanzaro è come stare a casa mia, mi aspettavo una piazza così calda ed è bello viverla ogni giorno, dalle partite agli allenamenti. Dall’inizio ero sicuro che avremmo fatto bene».
Titolare nelle prime due di campionato, poi di nuovo sabato scorso dopo un periodo di sosta forzata causato dalle tre giornate di squalifica rimediate per l’espulsione con lo Spezia: «Ancora mi mangio le mani per quel rosso, è stata un’ingenuità pesante per me e la squadra, non conta il fatto che la gara stesse finendo ed eravamo 3-0, ho lasciato i compagni in dieci».
In Sicilia Oliveri aveva i segni particolari di chi è destinato a sfondare: a dieci anni nelle giovanili del Palermo, poi la chiamata dell’Atalanta per l’Under 17, cui la famiglia aveva dato la parola (e non se l’è rimangiata) nonostante l’interesse della Roma. Insomma, se due fra i club italiani più attenti ai giovani si fanno avanti concretamente un motivo ci sarà.
A Bergamo Andrea è stato trasformato in esterno a tutta fascia (su indicazione di Gasperini) e ha scalato le squadre del vivaio, passando dall’Under 18 alla Primavera, con cui ha pure disputato la Champions dei piccoli, la Youth League. L’anno scorso la prima esperienza fra i pro’, sempre in prestito, al Frosinone. Un trascorso prezioso, considerando la presenza in un gruppo che ha dominato la B: «Differenze fra Frosinone e Catanzaro? Per me nessuna, non c’entrano gli obiettivi delle società perché la mentalità di uno spogliatoio è sempre uguale, focalizzata sul risultato», ha spiegato Oliveri.
Il ko col Modena seguito a quello di Como ha messo i giallorossi in una posizione un po’ scomoda: «L’amarezza per la sconfitta incassata all’ultimo c’è, ma lavoriamo per cercare di migliorare e ritrovare i nostri equilibri, anche se abbiamo fatto bene il risultato non è arrivato, quindi qualcosa va fatto».
A Venezia serviranno «cattiveria agonistica, più attenzione rispetto alle ultime gare e una crescita sul piano del carattere». Oliveri è pronto, Vivarini può fidarsi.
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