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Catanzaro, giovani talenti crescono. Stoppa, Pompetti e Veroli sono ormai delle certezze

Nella rosa giallorossa si stanno mettendo in evidenza nuovi elementi emergenti

Matteo Stoppa, Marco Pompetti e Davide Veroli. Fra i giovani arrivati in estate, loro tre hanno ormai completato il percorso di apprendistato e inserimento. Possono e devono crescere ancora – è normale - ma anche a Venezia hanno dato risposte positive e interessanti a Vincenzo Vivarini.
Non inattese, oltretutto, visto che l’allenatore li ha scelti in base a precise motivazioni tecniche, non solo (e non soprattutto) a causa delle necessità legate alle assenze in alcuni ruoli. I tanti «crediti acquisiti» da Stoppa nelle prime giornate sono stati confermati dalle ultime due partite che il jolly offensivo ha giocato da titolare. L’assist a Vandeputte con il Modena, contro cui è stato schierato da esterno destro di centrocampo; la buona prova in Veneto, quando si è alternato con il belga fra la posizione di esterno sinistro alto e di seconda punta. Matteo è forse l’elemento che più di ogni altro può creare superiorità numerica puntando l’avversario: se può, non si fa pregare due volte, segno di personalità e fiducia nei propri mezzi.
Il ventitreenne che il ds Magalini ha preso in prestito dalla Sampdoria è già salito su un altro gradino rispetto ad altri suoi compagni che possono ricoprire ruoli simili, dal giovanissimo D’Andrea al più esperto Brignola, che di Stoppa ha solo un anno in più, ma molti più campionati fra i cadetti o in Serie A.
Contro il Venezia Pompetti ha impressionato per la solidità con cui ha retto la barra a centrocampo. Vivarini lo aveva schierato titolare a Bari, ma in coppia con Verna. Al “Penzo”, dove il mediano non c’era per infortunio, il ventitreenne acquisito a titolo definitivo dall’Inter, ha affiancato Ghion e formato l’asse di un doppio playmaker che ha vinto il duello con gli avversari diretti: non era facile, tanto meno scontato, eppure ci sono riusciti. Chissà che questo nuovo tandem, probabilmente il più “geometrico” possibile, non si riveli una chiave tattica di svolta sul lungo periodo.
«Una volta assimilati i nostri tempi di gioco Pompetti può farci fare il salto di qualità», aveva spiegato Vivarini poco più di una settimana fa. Sembra proprio che la strada intrapresa sia quella giusta.
Se Stoppa e Pompetti fino a questo momento hanno messo insieme intorno ai trecento minuti a testa (il primo un po’ più del secondo), Veroli li ha più che raddoppiati. Sul difensore arrivato dal Cagliari in prestito con diritto di riscatto il tecnico ha già avuto modo di spendere parole di stima («Per come gioca sembra un veterano») che per certi versi impressionano visto che Davide è uno dei più piccoli della compagnia dovendo compiere ancora ventuno anni.
Veroli ha tagliato il traguardo delle dieci presenze e anche a Venezia, su una fascia sulla quale correvano cattivi clienti come Pierini e Candela, se l’è cavata alla grande. Non è un caso se l’allenatore, dopo la trasferta di Bolzano, ha continuato a preferirlo a Krajnc come “falso” terzino sinistro, in realtà terzo centrale difensivo. La sosta darà l’opportunità di crescere ulteriormente: vale per loro come per tutto il Catanzaro.

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