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Il Catanzaro ha rimesso Situm nel suo motore

A Venezia al rientro dopo l’infortunio. La spinta del croato sulla destra sarà un fattore

Il rientro di Mario Situm dopo quasi due mesi ai box è importante. La lesione al collaterale mediale del ginocchio destro subita contro il Parma è acqua passata, il croato a Venezia ha dimostrato di avere una condizione atletica discreta e in queste due settimane che porteranno al derby del “Ceravolo” potrà solo crescere. Per il Catanzaro è una buona notizia. Chi l’ha sostituto durante il periodo di stop non l’ha fatto rimpiangere del tutto: sia Katseris che Oliveri si sono comportati bene, hanno fornito prestazioni all’altezza al di là di qualche piccola e fisiologica defaillance dovuta all’età– ventidue anni il greco, venti il palermitano –, però nessuno dei due poteva mettere sul piatto l’esperienza e la duttilità garantite dal trentunenne croato.
Katseris ha gamba e spinta, Oliveri è più jolly, ma non sono Situm. Al “Penzo” Mario ha giocato un’oretta partendo un po’ a sorpresa da titolare. In termini di volume, è come se non fosse mai mancato: soprattutto nel primo tempo è stato uno sbocco per la manovra che i compagni hanno cercato spesso, sia alto sulla fascia destra – praticamente in posizione di esterno offensivo – sia fra le linee o da mezzala. «Situm ci permette di uscire meglio dalle pressioni avversarie», ha spiegato Vivarini dopo l’incontro.
E in effetti fra i motivi del bel calcio espresso dal Catanzaro contro il Venezia i suoi movimenti si sono rivelati essenziali. Magari ha dato più quantità che qualità, però era impossibile pretendere oltre da uno che non affrontava una gara ufficiale dallo scorso 17 settembre, perché sono le sfide ufficiali a dare il ritmo che mai nessun allenamento può offrire. Quanto al profilo psicologico Situm non è sembrato accusare contraccolpi particolari per l’infortunio che gli aveva procurato il fallaccio del parmense Zagaritis: timore nei contrasti non se n’è visto, quindi quell’episodio è superato. Il ricorso all’intervento chirurgico era stato escluso dopo una visita specialistica dal prof. Mariani, a Villa Stuart: la terapia conservativa ha funzionato.
Ora, per Mario, si prospetta un ritorno alla normalità relativamente veloce, perché è indispensabile che l’esterno riprenda la forma migliore. Per una squadra che non ricordava il sapore di tre sconfitte consecutive, avere a disposizione un elemento con la freddezza e il mestiere di Situm è un fattore indubbiamente positivo. Poterci contare in un derby, poi, sarà fondamentale. Mario, tra l’altro, è uno degli ex della sfida: a Cosenza ha militato giusto due stagioni fa (era in prestito dalla Reggina), nell’estate successiva è passato a titolo definitivo al Catanzaro. Il numero 92 ha vissuto la Champions e l’Europa League con la maglia della Dinamo Zagabria, il club più titolato del suo Paese, ha avuto il privilegio di essere schierato da giovanissimo contro il Real Madrid o la Juventus, dunque la pressione dello scontro fra Catanzaro e Cosenza sarà più semplice da gestire. E le Aquile sanno che è più semplice giocare – e osare - con il croato in campo. Mario serviva come il pane e finalmente è tornato.

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