Mario Situm è bene averlo con sé. Non ha fatto una piega quando la rottura del collaterale del ginocchio sinistro riportata contro il Parma l’ha fermato per quasi due mesi. Non si scompone adesso che il Catanzaro deve gestire tre sconfitte di fila. Super Mario è tornato ed è sicuro che il Catanzaro verrà fuori dal periodo no.
Il derby è l’occasione per riuscirci: «È una partita che pesa, i nostri tifosi sono stupendi anche fuori casa e noi abbiamo l’obbligo di ringraziarli nel modo migliore». Il Cosenza è una ex per lui che in Calabria ha indossato le maglie delle tre big (la Reggina prima dei bruzi) e ora è giallorosso per la seconda stagione di fila: «Sto bene qui, è un ambiente familiare e la mia famiglia ci vive bene, è come se fosse una seconda casa. I tifosi sono più caldi, ci tengo molto a loro e ai miei amici, per questo darò tutto per questa maglia e anche qualcosa di più nel derby, sappiamo bene cosa significa per la nostra gente».
Il 31enne è uno di quelli che deve trainare e guidare i più giovani: «Soprattutto noi calciatori esperti sappiamo come funziona il calcio, nessuno pensava di cominciare così forte e raggiungere anche il secondo posto, né di perderne tre di fila. Per migliorare ognuno deve alzare il livello personale, ma stiamo curando i particolari e qualcosa si è già vista. Io sono fiducioso, la B è lunga e le squadre che giocano, come facciamo noi, escono sempre, quindi sono sicuro che arriveremo in una posizione comoda».
Mario ha saltato sei partite, dalla sesta alla dodicesima, poi è rientrato in tempi quasi record giocando titolare a Venezia. Al “Penzo” è subito ridiventato quello che era prima, cioè un terzino che diventa pure ala o mezzala: «Non è un problema muovermi come mi chiede il mister, poi in una squadra che gioca come il Catanzaro mi trovo benissimo. Ho recuperato velocemente e per questo ringrazio lo staff medico e i fisioterapisti Bruno e Felisiano (Berardocco e Villani, ndr), ho lavorato tre volte al giorno fra piscina, terapie e palestra e quando sono tornato in campo mi sono sentito bene. Il ginocchio – ha spiegato – era uscito fuori ed è rientrato, di natura sono positivo però in questo caso ero preoccupato perché pensavo si fosse rotto tutto, per fortuna era solo il collaterale».
Le sue doti fisiche lo hanno aiutato, la fede in Dio ha fatto il resto: «È la cosa più importante, senza di lei siamo vuoti, le cose materiali danno felicità per qualche giorno, la fede fa crescere, restare umili e dà fiducia per andare avanti, mi affido sempre a Dio nei momenti difficili».
È difficile anche il momento del Catanzaro: «Ma abbiamo tanti margini di miglioramento e un allenatore che la sa lunga. In C eravamo anche troppo superiori agli avversari, adesso dobbiamo essere più sporchi, cattivi, aggressivi, forti sull’uomo. È chiaro che i risultati negativi non ci lasciano contenti, per episodi ed errori individuali abbiamo perso tre partite di fila, ma in spogliatoio siamo tranquilli perché il gioco c’è e c’è sempre stato». E con Situm ha un punto di riferimento in più per sfondare.
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