Rendere il “Ceravolo” di nuovo una fortezza. Con il sold out di domenica sarà più facile. Colore e tifosi a parte, il rilancio del Catanzaro passa dalla necessità di ristabilire il fattore campo, in linea con quanto fatto nei precedenti campionati a trazione Vivarini. Non che finora le Aquile abbiano faticato in casa: dieci punti in sei partite (tanti quanto Palermo e Como) sono un bottino più che apprezzabile in un torneo equilibrato e ricco di sorprese come la Serie B, nel quale le squadre in trasferta giocano, osano e spesso vincono. Del resto, gli stessi giallorossi ne sono la dimostrazione, visto che lontano dalla Calabria si sono imposti tre volte su sette perdendone solo due: undici dei ventuno punti complessivi sono stati certificati all’esterno per un cammino sostanzialmente identico anche per gol realizzati e subiti (dieci a nove).
Per consolidare la categoria, alla lunga, sarà comunque indispensabile incrementare la dote interna, visto che i piani per una salvezza tranquilla non possono non passare dal “Ceravolo”. E dalla spinta che i tifosi sanno garantire sui Tre colli. Il derby sarà la prima tappa di questo nuovo percorso, che Iemmello e compagni proveranno ad avviare in grande stile in una cornice che lo merita. Ieri pomeriggio la prevendita per i settori di casa è durata poco più di tre ore: le code alle rivendite fisiche non sono più una novità, l’assalto al gestore dei biglietti on line nemmeno, il risultato è che non c’è più un biglietto disponibile e domenica i botteghini resteranno chiusi.
La “Capraro” è andata sold out in un amen, i distinti ci hanno impiegato più o meno lo stesso tempo, ma la rapidità con cui sono andate via anche le scorte in tribuna (dove i prezzi sono anche sensibilmente più alti) è stata mozzafiato. È il segno dell’importanza di una sfida che in B manca da trentatré anni. L’attesa e le presenze aggiungono stimoli al gruppo di Vivarini, che in casa ha vinto finora due partite più una: ai 3-0 rifilati in Calabria allo Spezia e alla Feralpisalò va aggiunto il 2-1 ottenuto sulla Ternana al “Via del Mare” di Lecce, “tana” dei giallorossi a inizio stagione (e per una sola partita). L’unico pareggio è stato l’1-1 con il Cittadella, mentre i due ko sono arrivati contro il Parma – dopo un anno e mezzo di imbattibilità interna – e nell’ultima uscita catanzarese contro il Modena, nel modo rocambolesco che ancora fa male ricordare (1-2 incassato al 95’ subito dopo la traversa colpita da Ambrosino).
Il livello della B è imparagonabile alla Serie C, ma il dominio assoluto che è stato esercitato dalle Aquile al “Ceravolo” l’anno scorso resta: il Catanzaro aveva vinto diciotto delle diciannove partite di campionato, venti (una ai rigori contro l’Avellino) contando le due di Coppa Italia Serie C. L’unico pareggio è maturato a promozione già ottenuta (2-2 contro il Pescara) e dopo una settimana di festeggiamenti. Il Parma è passato, il Modena va contestualizzato come una partentesi sfortunata: è il momento di aumentare la velocità, il “Ceravolo” può tornare a essere una fortezza. Riuscirci nel derby darebbe ancora più valore.
Il Catanzaro si affida alla spinta del “Ceravolo”. Si profila un “sold-out” per il derby con il Cosenza
Finora dieci punti in sei partite casalinghe
Caricamento commenti
Commenta la notizia