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Vivarini vuole vincere il derby col Cosenza e si ispira... a Sinner: “Catanzaro, fai come Jannik! Testa e gambe per i tifosi”

È il derby dei derby, e non è quello d’Italia. Mezz’Italia avrà gli occhi su Torino, due terzi della Calabria soltanto sul “Ceravolo”. È Catanzaro-Cosenza, nient’altro regge il paragone da queste parti. Una gara da testa, gambe e cuore, tanto cuore. L’esempio da seguire indicato da Vivarini punta verso un altro sport, il tennis: «Mi sono divertito a guardare la partita di Coppa Davis in cui Sinner (battendo Djokovic, ndr) ha dimostrato tecnica, forza, grandissima concentrazione e sangue freddo. Sono le cose che servono in incontri così, applicazione e qualità, ma allo stesso tempo il cervello a posto e lo spirito di sacrificio per fare la differenza».

Dopo due anni con le Aquile, il tecnico è ormai un catanzarese adottato: «Io ho sposato questa causa». Quindi anche per lui il derby ha un valore superiore, come hanno ricordato i 400 tifosi che ieri mattina, alla rifinitura a Soverato, l’hanno obbligato a cambiare programmi: l’allenamento che in genere si tiene a porte chiuse è rimasto aperto a tutti quelli che hanno incitato, sostenuto, caricato la squadra: «Sono state due settimane particolari passate chiaramente con la testa a questa gara, molto sentita da parte di tutti, giocatori, staff, soprattutto i tifosi che ci hanno fatto capire, con il loro saluto, quanto valga. Noi, in generale, abbiamo cercato di restare tranquilli concentrandoci su alcuni concetti che avevamo tralasciato prima, ritoccando gli aspetti tattici e le mancanze delle ultime uscite, ora siamo al dunque e domani (oggi, ndr) vediamo se fermarci è stato un bene o no. I ragazzi, comunque, hanno lavorato molto bene, concentrati e con voglia raddoppiata».

Il “Ceravolo” sold out può dare una mano, anche due: «Giochiamo in casa e l’apporto dei tifosi è importantissimo. Vogliamo sia una gran bella partita e una gran bella festa per noi, ci aspettiamo che il nostro pubblico continui a esprimere ciò che ha garantito in questi anni, dunque correttezza, sportività, fedeltà, passionalità. È stato premiato come il migliore della C e noi siamo stati allo stesso livello, dobbiamo proseguire anche in B. E mi auguro e spero che la partita sia uno spot per tutta la Calabria».

Vivarini e Caserta non si sono mai affrontati, mentre il coach giallorosso in passato ha incontrato il Cosenza cinque volte con un bilancio di una vittoria, tre pari e una sconfitta. Mai, però, con una squadra forte come il suo Catanzaro e contro un Cosenza attrezzato come questo: «In avanti e a centrocampo ha grandi individualità, giocatori di spessore che conoscono la categoria, se lo lasci giocare gioca, ha palleggio, profondità, ci aspetta una partita vera con un avversario di livello. Noi però abbiamo dimostrato di essere all’altezza del campionato, quindi ci scontriamo con la consapevolezza che siamo una grande squadra anche noi».

Vivarini è tornato sulle tre sconfitte di fila e sulla necessità di svoltare, anche badando solamente al sodo. Meno fioretto, più sciabola: «Con la squadra abbiamo fatto un discorso perché in questa partita ci interessa solo il risultato, dunque dobbiamo avere la capacità e la forza di andare oltre i problemi. Abbiamo perso tre gare sì, ma mai meritandolo, di conseguenza siamo parecchio in credito con la fortuna e speriamo che gli episodi girino a nostro favore. Sicuro ci servono risposte efficaci in fase difensiva e nella finalizzazione, è la gara giusta per dimostrare rabbia e sangue freddo, utili poi nel prosieguo del campionato».

Non è, al contrario, la gara ideale per rischiare chi non è al meglio: «Perché bisogna spingere e non possiamo sprecare sostituzioni». Evitare il sorpasso del Cosenza vuol dire incamerare punti per rilanciarsi in classifica: «Il ko col Modena ci ha segnato in un senso ed è stato un segnale particolare per il campionato, questa gara può darci un risvolto all’opposto proprio in funzione del torneo, trasformando la negatività di quel ko in positività».

Torna Scognamillo. Attacco con Biasci

Tre variazioni rispetto a Venezia, l’ultima prima della sosta: Katseris al posto dell’infortunato Situm (polpaccio) come terzino destro; Scognamillo al rientro dopo la squalifica al centro della difesa (per Krajnc); Biasci che si rivede in attacco (invece di Stoppa), pronto a ricomporre l’asse sul centrosinistra con Vandeputte. Confermato Veroli in posizione di terzino sinistro bloccato, in realtà terzo centrale col napoletano e Brighenti. C’è sempre un ballottaggio in mezzo al campo: Verna si è ripreso, ma non è al meglio, quindi può toccare di nuovo a Pompetti affiancare Ghion. Sulla destra della linea mediana tocca a Sounas, utilissima pedina nella gestione del pallone che aggiunge sostanza sulla trequarti. Davanti Iemmello cerca il primo gol in casa.

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