Per fare un regalo a sé stessi e ai tifosi. Per cancellare l’ultima sconfitta, soprattutto, che non ha lasciato strascichi in classifica ed è finita «in archivio», ma è andata giù con difficoltà: «Ad Ascoli non è stata una partita di calcio, questa con il Brescia sarà invece bellissima», ha detto Vincenzo Vivarini accennando alle durezze al limite del regolamento che gli avversari di una settimana fa hanno riservato al Catanzaro. Oggi al “Ceravolo” si annuncia ben altro.
I giallorossi sempre privi di Iemmello e con Donnarumma a mezzo servizio, sono pur comunque – e legittimamente – la quarta forza del campionato grazie a un gioco che quasi nessuno riesce a proporre. I lombardi stanno beneficiando della cura Maran, ancora imbattuto in cinque gare, e sono pericolosissimi perché hanno giocatori e club abituati a pensare in grande al di là del playout perso a giugno con il Cosenza e del ripescaggio estivo. Per lo spettacolo serve anche il contorno del pubblico, che non è da meno: oltre 11.500 spettatori per festeggiare Massimo Capraro, l’ultras cui è dedicato il settore più caldo dello stadio, e onorare il gemellaggio ultratrentennale con circa 300 bresciani.
«Il Brescia con Maran ha trovato la quadra», ha sottolineato Vivarini dopo la rifinitura a Giovino, «ma noi siamo pronti e abbiamo analizzato tutte le cose da eseguire. I nostri sacrifici sono anche in funzione dei tifosi, vogliamo dare loro una soddisfazione, a maggior ragione per la celebrazione».
I due allenatori non si sono mai affrontati, dunque il duello a distanza in panchina è un inedito che bisogna immaginare ricco di mosse e contromosse: «Il Brescia è bravo a difendere e concede poco, ma è pure temibile nella fase di possesso palla. Noi dobbiamo essere bravi a prendere campo e profondità. Loro – ha aggiunto Vivarini – difendono con il 4-4-2 e attaccano col 3-4-3, Cistana, Adorni, Bisoli sono ottimi elementi in una categoria che hanno già vinto. Il Brescia farà la sua gara, con equilibrio e attenzione».
Il Catanzaro non batte il Brescia da quasi 50 anni e lo stesso Vivarini, in 5 gare, non è mai andato oltre il pari (4 volte): «Speriamo di prendere il sopravvento sul piano del gioco e anche di essere bravi nel dare battaglia».
Si scontrano le due formazioni con meno gol subiti nei secondi tempi: il Brescia è primo con 7 (ed è quarto per occasioni concesse), il Catanzaro secondo con 8. Le Aquile sono pure quelle che hanno segnato di più nelle prime frazioni (12 reti) e sono nella top 5 per centri dopo l’intervallo (14), mentre i lombardi stanno nella media in entrambi i casi, equilibrati anche quando premono sull’acceleratore (5 gol fatti e 5 subiti nei primi 15’).
Nel 4-4-2 dei giallorossi è sicuro almeno un cambio rispetto alla gara di Ascoli: Verna titolare al posto di Pompetti. Qualche altro dubbio Vivarini ce l’ha, perché Katseris è insidiato da Situm e Sounas addirittura da un trio (Brignola, Stoppa e D’Andrea). Vivarini potrebbe confermare i due greci però occhio alle sorprese: «Il risveglio di Brignola e D’Andrea nelle ultime due settimane mi è piaciuto molto».
L’ultimo punto interrogativo è in attacco: «Donnarumma non è ancora al massimo ed è da valutare fino all’ultimo la sua presenza, mi dispiace che stiamo per affrontare un momento importante del torneo senza i nostri attaccanti principali», ha proseguito Vivarini richiamando anche l’assenza di Iemmello. Ambrosino di nuovo dall’inizio? Può darsi, sperando che almeno Donnarumma sia a posto per la Reggio Emilia, fra tre giorni: «Per me scendere in campo a Santo Stefano è una mancanza di rispetto verso allenatori, giocatori, dirigenti», ha tagliato corto il tecnico, perfettamente in linea con il parere del presidente Noto.
Il Catanzaro vuol regalarsi tre punti. Verna dall'inizio, in avanti ancora Ambrosino
I giallorossi, reduci dalla sbandata di Ascoli, affrontano al “Ceravolo” il temibile Brescia. Previsti 12mila spettatori
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