Catanzaro, due “big” con la valigia: Brignola e Donnarumma nella lista dei potenziali partenti
Il Catanzaro ha un paio di priorità in uscita da sistemare, calciatori che non hanno reso per come ci si aspettava e sarebbe il caso che cambiassero aria: conviene alla squadra e ai diretti interessati. Enrico Brignola e Alfredo Donnarumma prima ancora di altri, per esempio. Questo non significa che andranno via domani, ma che la società stia provando a disfarsene il prima possibile sì, anche perché i giallorossi hanno bisogno di un paio di rinforzi – più utili alla causa – in quei ruoli, soprattutto uno, l’attaccante di peso cui ricorrere nelle partite bloccate. In particolare Brignola, in questi giorni, è oggetto dei tentativi di cessione. Rispetto a Donnarumma è di proprietà del Catanzaro – che l’ha riscattato quest’estate dopo la promozione – e quindi non bisogna sentire una terza parte (che nel caso del centravanti è la Ternana, che l’ha mandato in prestito) per concretizzare una possibile operazione. La bocciatura di Brignola è nei numeri: 28 presenze e appena tre gol in un anno solare, un totale di 1.211 minuti in tutte le competizioni che ne certificano la subalternità. Ma i numeri spiegano fino a un certo punto perché il suo ingaggio dal Benevento (che l’aveva spedito in prestito al Cosenza) è stato un trapianto non riuscito. Dodici mesi fa era arrivato in una squadra che stava dominando il campionato e sarebbe stato difficile per chiunque inserirsi bene: lui l’ha fatto diligentemente, ma non ha garantito quell’ulteriore salto di qualità che ci si poteva attendere da uno mai stato in C. In questa stagione ha cominciato dall’estate, quindi alla pari degli altri e con le stesse, teoriche chance, che però non ha saputo sfruttare visto che, col passare delle giornate, sull’esterno destro di centrocampo non è riuscito a incalzare Sounas. Insomma, Brignola è stato un equivoco, specialmente tattico, visto che da esterno di un centrocampo a cinque (l’anno scorso) o di una mediana a quattro è sembrato fuori ruolo. Forse sarebbe stato più a suo agio da ala in un tridente, mai utilizzato da Vivarini. Quindi è anche logico – a questo punto – che Brignola parta: ha qualche estimatore fra i cadetti, ne ha di più in terza serie, dove comunque serve una società capace di sostenere uno stipendio oneroso e, magari, abbia un allenatore che giochi con tre punte. Quanto a Donnarumma, la spina è pure più pungente. Innanzitutto è della Ternana, che se l’ha ceduto in prestito in estate non ha nessun motivo per riprenderselo a gennaio, a maggior ragione che si sta godendo l’esplosione del baby Raimondo. Arrivato a cavallo di Ferragosto per riformare l’asse d’oro con Vivarini, che l’aveva lanciato al Teramo dieci anni fa e allenato anche a Empoli qualche tempo dopo, il bomber di Torre Annunziata non è mai sembrato quello che seminava terrore nelle difese avversarie e raccoglieva gol: pochi sprazzi di intesa con Iemmello, appena due gol di cui uno solo su rigore, una condizione atletica mai come si deve e tanti infortuni fino al muso lungo con cui ha chiuso – in tribuna – l’anno solare nonostante l’emergenza nel reparto. Anche lui, come Brignola, è forse meglio saluti il prima possibile. Il Catanzaro la pensa così, è improbabile cambi idea.