Sempre uguale a se stesso o quasi, il Catanzaro. In attesa del mercato («Obiettivamente difficile»), il torneo ritorna prepotente come la necessità di fare punti dopo tre ko consecutivi. Anno nuovo, torneo nuovo, perché dire che il «girone di ritorno è un altro campionato», come fa Vincenzo Vivarini, significa ribadire l’evidenza con cui è obbligatorio fare i conti per evitare… di farli più in là con rimpianto o recriminazioni. Insomma, bisogna partire il più forte possibile, il Lecco è il primo ostacolo del 2024, ma si può superare tranquillamente anche se finora non sono arrivati rinforzi. «Affrontiamo una squadra molto motivata che nell’entusiasmo e nella caparbietà ha avuto le sue migliori qualità nel girone d’andata. Il Lecco non molla mai – ha avvisato il tecnico –, quindi ci sarà da lottare su ogni pallone con rabbia, determinazione, convinzione, soprattutto con la fame per guadagnare campo e cercare di prenderci il risultato». I lombardi sono il manifesto dell’ostinazione. Per come hanno vinto i playoff di C l’anno scorso (più che semplici outsider) e per come stanno raddrizzando la baracca in B: «Il Lecco davvero è mai domo, ha ottenuto risultati importanti e ha svoltato da quando ha cambiato allenatore. Ha un 4-3-3 ben fatto, aggressivo, propositivo, si buttano tutti in avanti e si difendono tutti sotto palla, ha un certo ordine in fase di sviluppo con gli inserimenti delle mezzali, la sovrapposizione dei terzini con i tempi giusti, da parte nostra dovremo essere pronti a questa intensità e cercare di mettere in campo le nostre qualità. La motivazione farà la differenza». Il Catanzaro ha chiuso un anno d’oro e ne comincia un altro in cui può comunque continuare a stupire: «Abbiamo fatto un bilancio del 2023, che è stato straordinario per tutti i ragazzi, per il lavoro fatto e i riscontri avuti, per i risultati ottenuti, dall’inizio alla fine, nel girone d’andata di B abbiamo fatto davvero tanto nonostante fossimo una neopromossa con difficoltà oggettive sul mercato». Già, il mercato, la nota dolente perché il Catanzaro non è una big e quindi convincere gente che può alzare il livello in una squadra che gioca ad alto livello è sempre dura. Non è più la Serie C: «In estate volevamo fare un mercato che non abbiamo potuto fare, avevo richiesto un po’ di forza in più e secondo me anche questa sessione sarà complicata perché le difficoltà obiettive ci sono e non riguardano società o direttore. È il mercato della B che è così, bisogna vedere cosa si riesce a fare, quindi bisogna veramente essere attaccati a questa squadra e mantenere l’entusiasmo che abbiamo sempre avuto». Di base è il solito 4-4-2 con ballottaggi sulle fasce in difesa perché Katseris e Situm sono alla pari, mentre se tocca a Krajnc come terzino sinistro Scognamillo resta al centro, altrimenti Krastev in mezzo e “Scogna” sulla corsia mancina. Recuperato Veroli, out Brignola, Miranda e l’infortunato più serio, Ghion, sostituito da Pontisso: «Mancherà anche più di un mese. In due anni abbiamo avuto pochi infortuni muscolari, ne stiamo avendo ora per problemi di strutture che ci hanno condizionato sui carichi di lavoro», lo sfogo di Vivarini. In attacco dall’inizio si rivede Iemmello.