Nella raccolta punti verso la tranquillità assoluta la gara di domani con la Feralpisalò è un altro passaggio cruciale. Il Catanzaro vola alto anche grazie alla spensieratezza garantita da una partenza a razzo: iniziare bene e restare sempre in una posizione playoff ha consentito ai giallorossi di giocare con la testa libera dalle pressioni, che invece pesano su chi lotta per non retrocedere, proprio come i lombardi di stanza sul neutro di Piacenza. Inserire ulteriori tre punti in questo percorso ha dunque un’importanza fondamentale: battere quelle vale più di quanto possa sembrare perché prima si consolida la categoria, prima si raggiunge la matematica sicurezza di restare in B il prossimo anno, prima si può continuare a divertirsi senza i retropensieri che eventuali ko potrebbero innescare. È puro pragmatismo, ma non vuol dire fare i pompieri nonostante i 33 preziosissimi passi compiuti finora in classifica. Fermo restando che è impossibile pensare di ripetere la gara d’andata (vinta 3-0 a fine ottobre), le qualità su cui Vivarini può puntare sono quasi tutte le stesse. Iemmello, Biasci e Vandeputte di nuovo insieme e in palla, Sounas in condizione strepitosa dal punto di vista fisico come sul piano mentale, la varietà di caratteristiche che sulla destra danno Katseris e Situm, il recupero di Fulignati, che ha smaltito l’influenza e ieri si è allenato regolarmente nella sessione a porte chiuse al “Ceravolo”, dove il giorno prima il gruppo aveva ricevuto la benedizione dell’arcivescovo Maniago. Una piccola differenza ce la si può aspettare in difesa: il possibile inserimento di Krastev al centro, con il contestuale spostamento di Scognamillo a sinistra, per avere più centimetri e forza fisica. Dietro, in realtà, sarebbe pronto anche Veroli, ma considerando che questa è stata la sua prima settimana di lavoro dopo un mese di stop per infortunio, è più probabile l’altra opzione. Nella sfida d’andata le tre stelle giallorosse hanno volato alte in cielo: Iemmello con una prova totale, Biasci e Vandeputte con una rete ciascuno, il belga anche causando l’autorete di Bacchetti. Nel complesso, il triangolo magico ha segnato poco più della metà dei 33 gol del Catanzaro, cinque il capitano, sei a testa gli altri due. Grazie a loro, le Aquile sono la terza squadra, dopo Parma e Venezia, ad avere tre calciatori con almeno cinque centri a testa, a dimostrazione che la manovra esalta i singoli e i singoli rendono ancora più produttiva la manovra della squadra. In base ai dati Opta forniti dall’ufficio stampa del club, il Catanzaro ha il più alto numero di passaggi e passaggi riusciti (10.190, dei quali a bersaglio l’85%) senza che siano fini a se stessi viste la più alta capacità di realizzazione (20%), il più alto rapporto di tiri nello specchio (58%) e la terza per trasformazione di chiare occasioni da gol (53%). I numeri dicono anche di più, e cioè che il Catanzaro si è guadagnato tutto, non ha rubato nulla emerita di raggiungere quanto prima il premio più ambito per una provinciale tornata in B dopo 17 anni: la tranquillità di una salvezza anticipata. Poi la raccolta punti potrà proseguire ancora più libera.