Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 23 Novembre 2024

Catanzaro, quella reazione mancata: tre punti nelle ultime cinque gare

La differenza di motivazioni è stata evidente una volta incassato il raddoppio: il Catanzaro con le mani in tasca, la Feralpisalò ancora più carica e determinata. Dov’era la rabbia che aveva permesso di ribaltare il Lecco e portare a casa una partita complicata la settimana prima? Il 3-0 rimediato a Piacenza non è una debacle in termini assoluti, perché in casa della Feralpi ci aveva già lasciato le penne la Cremonese e nelle ultime cinque partite la squadra di Zaffaroni ha raccolto dieci punti, meno solo del Parma, ma più del Como. Si trattava di un avversario evidentemente in forma al contrario di Vivarini e dei suoi, che nelle ultime cinque hanno preso appena tre punti, meno di tutti tranne del Modena. Tuttavia ha fatto storcere il naso l’assenza di reazione dopo il bis altrui, perché la sfida sembrava tranquillamente alla portata visto che le sue occasioni, anche clamorose (due volte con Iemmello al di là della parata di Pizzignacco su Vandeputte), il Catanzaro le aveva costruite in modo non casuale. Dopo il 2-0 è come se quasi tutti si fossero messi l’anima in pace cominciando a pensare alla prossima partita: andrebbero esclusi Biasci e Sounas, fra i più intraprendenti eppure sostituiti, o Veroli e Scognamillo, ma non esistono figli e figliastri in un contesto in cui la Feralpisalò ha avuto più cuore. Fra l’assoluta esigenza di punti da un lato, e la tranquillità di chi resta con crediti più o meno immutati in zona playoff, si è rivelata nettamente superiore la prima. È proprio su questo aspetto che Vivarini – non esente da colpe, anzi – dovrà lavorare per le prossime uscite. Magari non dall’anticipo di venerdì sera: con il Palermo che si presenterà al “Ceravolo” fresco di sorpasso si può già immaginare un Catanzaro in versione “mamma cinema”, ma contro formazioni in lotta per la salvezza sì, c’è evidentemente bisogno di qualcosa in più. All’andata i giallorossi hanno battuto otto delle dodici che stanno dietro in classifica, al ritorno devono ricominciare a farlo quanto meno per evitare affanni nel finale di stagione. Buttare via quanto fatto finora sarebbe uno spreco di energie mentali. In genere, a ogni caduta è seguita un’immediata risalita, dunque il carattere non manca. Alle questioni di “testa” vanno aggiunte quelle di campo: i gol subiti continuano a essere sempre uguali, ci sono alcuni bug nel sistema difensivo che gli avversari ormai conoscono alla perfezione e sfruttano appena possono; forse sarebbe pure utile cambiare ogni tanto qualcosa in avanti, sparigliare le carte, perché contro difese compatte e basse, i giallorossi non riescono a evitare di sbatterci; riportare tutti in condizione è l’altra necessità, visto che Situm non è quello di prima dell’infortunio, Brighenti pare un po’ appannato, Pontisso non riesce ancora a garantire le due fasi come faceva Ghion. Tutte cose che possono starci e per cui si avverte anche l’esigenza di intervenire sul mercato (su cui il club sta lavorando con forza). Il Catanzaro ha il privilegio di poterlo fare ancora con serenità: +12 sulla zona playout sono un patrimonio da non sottovalutare. E da difendere con orgoglio, anche contro avversari meno blasonati del Palermo.

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