Abbondanza. Quei problemi che ogni tecnico vorrebbe affrontare per scegliere la formazione titolare, gara dopo gara. Dopo la trasferta con lo Spezia Vivarini ne ha uno nel settore centrale della difesa. Problema di abbondanza inedito, tra l’altro :finora niente aveva messo in dubbio la coppia formata da Scognamillo e Brighenti, solo cause di forza maggiore come la squalifica del primo a Venezia o del secondo sabato scorso avevano costretto l’allenatore a cambiare. Al netto di qualche giornata storta in cui sono incappati l’uno o l’altro, quei due sono stati inamovibili perché stanno disputando un grande campionato. Brighenti ha dimostrato che, al ritorno in B, è ancora un difensore affidabilissimo nonostante la carta d’identità dica trentaquattro primavere. Scognamillo ha confermato nella categoria superiore la crescita fatta in Serie C, negli ultimi due anni, sotto la gestione Vivarini. Insomma, la coppia centrale si è guadagnata l’inamovibilità con pieno merito – non per mancanza di alternative – sia per ciò che ha garantito in fase propriamente difensiva, sia perché è perfetta in quella di possesso, non a caso si tratta dei due giocatori con più passaggi nel torneo. Contro lo Spezia, però, l’innesto di Antonini ha garantito qualcosa in più anche nell’unico aspetto in cui il duo di senatori è un po’ in deficit: la forza nel gioco aereo. Da buon brasiliano Antonini si è comportato a dovere anche con il pallone fra i piedi, tuttavia l’aspetto fondamentale erano proprio i centimetri da piazzare in area di rigore, il motivo per cui è stato preso a gennaio uno come lui. Sono queste capacità che potrebbero convincere Vivarini a modificare qualcosa nel pacchetto arretrato. Fino a quando non è stato venduto Katseris, il ballottaggio in difesa riguardava solamente la fascia destra, con il greco e Situm in lizza. Ora è possibile che i dubbi vengano spostati di qualche metro verso sinistra, già dalla gara di sabato contro l’Ascoli. Che Brighenti abbia perso il posto è difficile da pensare, quasi impossibile. Nicolò guida il reparto da due anni, cura e pulisce le uscite dal basso, è il più esperto fra i giallorossi ed è anche uno dei più carismatici. A questo punto, se venisse confermato Antonini gli interrogativi – di non facile soluzione – sarebbero un paio. Il primo sarebbe avvicendare il brasiliano con Scognamillo, ma è un’altra cosa difficile, se non impossibile, perché il rendimento del napoletano lo pone fuori qualsiasi discussione, oltre al fatto che pure lui garantisce fondamentali aspetti temperamentali oltre che tecnici. Il secondo, invece, potrebbe suggerire una difesa formata da Antonini, Brighenti e Scognamillo, con quest’ultimo spostato a sinistra, da falso terzino (cioè da terzo centrale), come a Reggio Emilia un mese e mezzo fa e, soprattutto, per l’intero campionato di C. Non sarebbe un adattamento, solo un ritorno al passato. Non è scontato che Vivarini compia questa scelta lasciando fuori Veroli, altro elemento cui nulla si può appuntare, però è un’eventualità da mettere in conto e che prima non c’era. È un problema da risolvere, ma problemi del genere è sempre meglio averne.