Dopo nemmeno due mesi si affrontano di nuovo due concezioni opposte di produrre ed esprimere calcio. Lo scontro fra mondi diversi andato in scena ad Ascoli è destinato a ripetersi oggi in Calabria. Sperando che finisca al contrario, perché una salvezza in anticipo non si ottiene «con i se» e il Catanzaro vuole chiudere la pratica prima possibile. «Dobbiamo fare assolutamente risultato, con le buone o con le cattive, altrimenti sarebbe un problema», ha sottolineato Vivarini.
Ci sono comunque vari modi di usare «le cattive» e di sicuro i giallorossi non le intendono come l’avversario di turno. Le durezze della gara al “Del Duca” non sono state dimenticate. Anzi, sono servite al tecnico delle Aquile a ribadire cosa aspettarsi e chiedere maggiori tutele: «L’Ascoli è stato molto scorretto all’andata, ha interrotto sempre il gioco, è abituato così e ne abbiamo preso atto perché gli è stato concesso. Spero stavolta non accada, bisogna giocare a calcio e va tutelato chi gioca. Agonismo e cattiveria sì, ma noi rimaniamo sempre corretti pur sapendo di doverci fare valere in una gara complicata».
La diplomazia a farsi benedire, ogni tanto è giusto così, specie se a La Spezia il gol dei liguri era viziato da un fallo su Veroli: «L’abbraccio era talmente evidente che doveva essere gestito in modo diverso, ma io credo sempre nella buona fede e come sbagliamo noi, sbagliano tutti», ha detto ancora il 58enne tecnico abruzzese.
Quanto a disponibilità, il Catanzaro sta molto meglio dell’Ascoli. Ai giallorossi mancano l’infortunato Ghion e lo squalificato Vandeputte, mentre i bianconeri di Castori devono fare a meno di parecchi giocatori, mezzo attacco compreso il bomber Mendes. «Le tante assenze fra gli avversari? Problemi loro, mi sarebbe piaciuto ci fossero tutti. Quanto a noi, non è importante chi scende in campo titolare, dobbiamo avere la capacità di dare fiducia e spazio anche a chi ne ha avuto meno», ha avvisato Vivarini citando uno dopo l’altro Ambrosino, Oliveri, Brignola, D’Andrea, Krajnc.
«Questa può essere un’occasione importante proprio per l’assenza di Vandeputte, che non mi preoccupa tanto, così come nella partita precedente lo è stata per lo stop di Brighenti». Insomma, aspettare il proprio momento con pazienza e massima determinazione. Al posto del belga tocca a Stoppa (in foto): «Ogni volta che è subentrato ha avuto occasioni da gol, mi auguro che in questa riesca a fare centro».
I ballottaggi sono diversi in tutti i reparti: fra Scognamillo e Brighenti in difesa quello più in bilico, forse Vivarini può confermare la stessa linea di La Spezia (quindi con Scogna), anche se è complicato pensare di lasciare fuori uno come Brighenti. Sicura è la presenza di Antonini: «Mi ha meravigliato nel possesso palla, non pensavo si adeguasse così velocemente. Ha avuto qualche difficoltà a difendere nelle zone alte, sui contatti con un avversario come Falcinelli, che lo cercava sempre ed è riuscito a far salire la sua squadra troppe volte, ma nelle zone basse è stato molto attento e molto bravo, con i suoi centimetri ha risolto parecchi problemi e anche in questa partita dobbiamo essere molto attenti perché l’Ascoli crossa moltissimo».
Il modulo di base è ovviamente il 4-4-2, a centrocampo Petriccione corre verso il debutto da titolare, davanti Ambrosino può spuntarla su Biasci in un reparto in cui Donnarumma può trasformarsi in un… rinforzo invernale: «Con Alfredo abbiamo parlato tanto, è stato condizionato da guai fisici, ma ora sta bene e aspetta il momento per far vedere le sue immense qualità, perché c’è bisogno della sua esperienza. In generale, ogni allenatore vorrebbe i problemi di abbondanza che ho io».
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