Contro il Sudtirol gli è andata male. Non perché abbia fallito un’occasione da gol per questione di centimetri o scelta tecnica sbagliata, perché sia arrivato sul pallone con un millesimo di ritardo o il portiere avversario abbia compiuto un miracolo. Alfredo Donnarumma era appena entrato quando è stato espulso Brighenti, quindi lui e il Catanzaro hanno dovuto mettere in secondo piano l’obiettivo che avevano in testa in quel momento: spingere alla ricerca di una vittoria che sarebbe stata meritata, tanto meglio con una rete che avrebbe rilanciato il diretto interessato. Dalla poesia di un sigillo vincente alla prosa di una decina di minuti di sacrificio, accontentandosi di un paio di alleggerimenti senza poter provare la cosa che gli viene meglio da sempre, cioè segnare. Però questo appuntamento fra Donnarumma, il gol, la squadra e i tifosi è solo rinviato. Magari già a Cittadella (sabato ore 14), contro cui all’andata ha infilato dal dischetto uno dei suoi due centri in campionato. Probabilmente nemmeno in Veneto sarà titolare, non è ancora nelle condizioni di reggere una gara intera ai ritmi che Vivarini chiede anche alle sue punte, tuttavia è pure logico che il suo spazio aumenti progressivamente, e non solo in caso di necessità, perché il tecnico ha l’intenzione di recuperare alla causa il numero 99 con la speranza di ricavarne esperienza e colpi in ottica playoff. «Deve aspettare il suo momento, ma per noi può essere molto importante», aveva spiegato poco più di due settimane fa l’allenatore abruzzese, che di Alfredo è stato il primo a esaltare talento e istinto da bomber di razza, prima a Teramo e poi ad Empoli. Ora che Donnarumma si è definitivamente lasciato alle spalle gli infortuni che l’hanno estromesso per quasi metà del girone d’andata (fra noie a un polpaccio e frattura del setto nasale cinque partite ai box e altre tre in panchina quasi solo per numero), il trentatreenne di Torre Annunziata può provare a incidere. Nel reparto offensivo solo Iemmello sembra al di là di qualsiasi discussione, ma ogni tanto ha bisogno di rifiatare lui pure (vedi panchina iniziale con l’Ascoli) e la sua spalla ruota sempre più spesso, con Ambrosino che ha quasi accumulato lo stesso credito di Biasci pur avendo caratteristiche differenti. Se in questo contesto si inserisse pure Donnarumma, crescerebbero la concorrenza e il potenziale di una squadra che continua ad avere il quarto attacco del torneo pur potendo contare per poco tempo sull’elemento della rosa che ha segnato più reti in carriera. Nelle ultime settimane Alfredo ha dato segnali di ripresa. Con l’Ascoli avrà mancato il possibile 4-2 (per due volte), però prima aveva fornito l’assist a Iemmello per il definitivo ribaltone. Col Sudtirol non ha potuto riprovarci, non c’è stata l’occasione. Potrebbe ricapitargli sabato in Veneto, contro una delle sue ex: fra la voglia di dimostrare chi è il vero Donnarumma e la possibilità di avvicinare quota 100 gol in B (gliene mancano sette) gli argomenti ci sono. Non è mai troppo tardi, il Catanzaro lo aspetta.