Ormai Vivarini convive giornata dopo giornata con il suo bel rebus. Ambrosino o Biasci accanto a Iemmello? Anzi, quando il capitano non è al massimo, niente esclude che partano titolari gli altri due, com’è già successo contro l’Ascoli. Ora che sta migliorando la condizione di Donnarumma, le opzioni e i dubbi potranno solo aumentare, ma se i tre elementi più esperti sono l’usato sicuro, Ambrosino è il nuovo che avanza. È la sua crescita che garantisce all’allenatore una valida (e fresca) alternativa che a inizio stagione non c’era. Non avrà ancora timbrato il cartellino dopo i due gol consecutivi segnati in due sfide al “Ceravolo” alla fine del girone d’andata (contro Pisa e Brescia), ma è chiaramente sempre più coinvolto nel progetto, tanto da giocarne due di fila da titolare non solo per le necessità che ne avevano obbligato l’impiego a dicembre. «Sto trovando più spazio e questo mi rende molto contento, ma l’importante è che la squadra faccia bene. A prescindere da chi va in campo, conta solo che siamo tutti a dare il massimo», ha sottolineato Giuseppe, che dimostra i suoi vent’anni per la timidezza davanti a taccuini e microfoni, non per il modo di allenarsi e di giocare, serissimo, sostanziale, senza eccessi. Se a Napoli l’hanno sempre tenuto in grande considerazione dopo gli ottimi anni nelle giovanili, un motivo ci sarà. Il resto lo sta facendo in questi mesi Vivarini: «Il mister dopo la sosta mi ha chiesto di aiutare di più la squadra in fase difensiva e mi applicando per migliorare. Io sono qui per fare esperienza nel calcio dei grandi, mi sto ambientando bene anche se il campionato è difficile», ha spiegato l’attaccante di Procida, che proprio dal punto di vista dell’apporto nella fase di non possesso è costretto a dare il 200 percento se non vuole essere schiacciato da uno come Biasci, che corre sempre per due. Ambrosino non è solo questo: ha i movimenti e l’istinto di un bomber vero (i gol al Pisa e al Brescia sono emblematici) e allo stesso tempo si adatta bene anche da spalla di un altro: «Mi sto trovando bene sia da prima punta che in ruoli diversi, in questo aiuta pure l’ottimo rapporto che ho con i compagni», ha proseguito il numero 70, che ha servito ad Antonini l’assist per la rete contro l’Ascoli e dai suoi colleghi di reparto ha solo da imparare: «Cosa ruberei loro? A Iemmello la lettura del gioco, a Donnarumma l’esperienza, a Biasci la fame che ha di far gol». Ambrosino è chiaramente in lizza per un posto dal via nella gara di domani con il Cittadella, una delle due squadre in cui ha giocato nella scorsa stagione, sempre in prestito dal Napoli: «E mi aspetto una partita di grande aggressività da parte loro, puntano su questo. Io mi sono trovato molto bene a Cittadella – ha risposto quando gli sono stati riferiti i complimenti del tecnico avversario dopo la sfida d’andata –, ma spero di poter disputare una grande prova in Veneto. Il Catanzaro si sta riprendendo dopo qualche rallentamento, stiamo dimostrando di essere una grande squadra in un torneo non facile, che non è finito e dal quale abbiamo bisogno di ottenere altri punti per continuare ad andare bene».