Il primo successo in trasferta del girone di ritorno può essere un tappo: si aspettava da un po’ che saltasse e finalmente è saltato. Le mani sulla bottiglia le ha messe Iemmello, ma non è una novità la prova d’alta classe del capitano, né ci si può sorprendere se d’ora in avanti il Catanzaro – stappato dalla salvezza virtuale, appunto – giocasse ancora più libero di quanto non abbia fatto finora. La mano del tecnico, il lavoro settimanale e la condizione in crescita dei calciatori, la maturazione degli under sono le chiavi di lettura di questo buon momento, il secondo stagionale con cinque risultati utili di fila.
Non è stata una novità nemmeno la prova di personalità dei giallorossi, che in esterna si erano già concessi alcuni assoli storici (Palermo, Sampdoria) e altri comunque importanti (il pari a Bari, per esempio), però era da un po’ che fuori casa non riuscivano a prendersi tutto (a Spezia ottima prestazione, ma solo pari).
Il fatto che abbiano riempito il serbatoio in un campo complicato come quello di Cittadella, sesta forza interna del torneo insieme alla Cremonese, aumenta il valore del successo, il quinto stagionale lontano dal “Ceravolo”. Ancora più importante è stata la volontà con cui la squadra ha saputo imporre il proprio gioco, individuando i momenti in cui poteva fraseggiare o verticalizzare rapidamente, a cui bisogna aggiungere la capacità di rispondere al meglio alla pressione avversaria, che pure c’è stata.
Nel primo tempo il Cittadella ha costruito le sue occasioni pericolose, ma mai a senso unico e nella ripresa si è vista solo da lontano, sui calci piazzati (senza incidere) o su un pallone perso dal Catanzaro, dunque su situazioni episodiche. Di conseguenza, nonostante sia arrivata la decima partita di fila con almeno un gol subito (stavolta su rigore), la crescita generale è evidente.
Dalla scoppola di Piacenza con la Feralpisalò (3-0) è passato poco più di un mese, però da quel momento Vivarini ha rimesso insieme tutti i cocci progressivamente, con il lavoro quotidiano, un passo alla volta, abbinandoci la crescita anche atletica dei calciatori: Iemmello e Situm stanno meglio, Petriccione e Antonini si sono inseriti alla grande, Ambrosino e D’Andrea stanno maturando.
Si possono intuire ulteriori margini di miglioramento legati alla crescita dei ragazzi. Veroli e Pompetti hanno aperto la strada nel girone d’andata, Ambrosino li ha seguiti fra la fine dell’andata e l’inizio del ritorno: l’ottima gara che ha giocato a Cittadella sembra solo l’inizio, perché insieme alla capacità di fare da boa (non ha perso una palla) e l’intelligenza con cui ha contribuito alla manovra, prima o poi tornerà a colpire direttamente.
Lo stesso, ma con funzioni diverse, vale per D’Andrea e Miranda. Di recente il difensore si è preso i complimenti dell’allenatore, sabato li ha ripagati con una prestazione efficace sostituendo Scognamillo e controllando un avversario (Pittarello) che stava facendo il bello e il cattivo tempo con il suo strapotere fisico, svanito dopo l’ingresso del difensore giallorosso. Rispetto all’andata la panchina si sta allungando ed è questo l’argomento più importante per continuare a correre in zona playoff.
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