Nuove forze per continuare a spingere. Giuseppe Ambrosino, Luca D’Andrea e Kevin Miranda. Il Catanzaro ha ripreso slancio anche grazie a loro. Sono i tre under che ormai hanno superato il periodo di apprendistato infilandosi sulla strada già battuta nel girone d’andata dai loro coetanei Veroli e Pompetti, ormai vero e propri punti di riferimento. Ventenni rampanti, protagonisti del derby e fra i motivi del momento d’oro delle Aquile: perché hanno dato entusiasmo, brillantezza atletica, fame in aggiunta alle qualità tecniche maturate nei settori giovanili di primo livello. In questo girone di ritorno stanno dimostrando di meritare la fiducia di Vivarini e il conseguente minutaggio in campo, impennato rispetto ai primi mesi della stagione. Ambrosino aveva già mostrato di che pasta era fatto a dicembre, quando aveva segnato al Pisa e al Brescia, ma da un mesetto a questa parte ha messo il turbo. Gli è mancato solo il gol e l’avrebbe pure meritato (magari se Biasci gli avesse lasciato tirare il rigore a Cosenza), però non ha davvero niente da rimpiangere per l’apporto garantito alla squadra. Titolare da cinque partite di fila, il numero 70 di proprietà del Napoli è stato un leone nelle ultime tre gare a Cittadella, in casa con il Bari e a Cosenza. A parte l’assist (bellissimo) per Biasci al “San Vito-Marulla”, Ambrosino si è trasformato in centro-boa e catalizzatore della manovra: per questo gli avversari l’hanno picchiato come fabbri l’incudine, ma lui non ha fatto una piega e non ha perso un pallone. Sarà difficile togliergli il posto nei prossimi incontri. D’Andrea è la carta che serviva a destra, dove oltre a Sounas c’è stato poco altro finora e, soprattutto, non l’estro che dà questo ragazzino. Rispetto ad Ambrosino era passato da Como e Cittadella nella scorsa stagione, Luca è alla prima, vera annata fra i pro’, perciò aveva bisogno di tempo per assimilare a dovere i compiti, anche difensivi, richiesti a un esterno di centrocampo, lui che prima si muoveva sempre e solo da ala di un tridente d’attacco. A giudicare dalla prova del derby, le lezioni di Vivarini stanno centrando l’obiettivo sulla fase di non possesso. Quanto all’altra, com’era già capitato con l’Ascoli o con il Sudtirol, le doti sono evidenti e quando sono al servizio dei compagni (vedi suggerimento per Situm da cui il gol di Iemmello al Cosenza) c’è poco da dire. Da qualche partita è entrato stabilmente nelle rotazioni e non dovrebbe più uscirne Miranda è un altro prodotto targato Sassuolo che ha dovuto aspettare un bel po’ prima che scoccasse il suo momento. Da difensore centrale ha il compito più complicato perché la linea arretrata viene toccata solo in caso di necessità e lì Brighenti, Scognamillo e il rinforzo invernale Antonini sono primissime scelte. Però Kevin a Cittadella, con il Bari e a Cosenza ha sostituito a turno – e bene - tutti e tre: senza paura, con personalità. Per il finale di stagione è una sicurezza anche lui. Nuove forze per continuare a spingere e divertirsi. E sognare, pure. L’entusiasmo dei giovani può essere la marcia in più del Catanzaro.